giovedì 13 novembre 2014

Lettere rare di Rossini

Oggi 13 novembre, si spegneva a Parigi nell'anno 1868 il geniale, meraviglioso ed  eclettico compositore Gioacchino Rossini.



Belcanto Italiano® celebra questa giornata con la pubblicazione di alcune sue epistole:


 Lettere inedite e rare di Rossini


In questo interessante volume sono raccolte centinaia di lettere scritte da Gioachino Rossini in un arco di ben 50 anni, dal 1817 al 1868.

Sono tanti i destinatari delle lettere riportate in questo volume: editori quali il Sig. Artaria di Vienna e Giovanni e Tito Ricordi, cantanti come i celebri tenori Domenico Donzelli e Nicola Ivanoff e il baritono e "basso cantante" Cesare Badiali, compositori coevi quali Gaetano Donizetti, Saverio Mercadante e Giovanni Pacini, personaggi del mondo della musica e dell'Opera italiana come il librettista Felice Romani, la pianista e cantante Elena Viganò, il professore di violino e direttore d'orchestra Giuseppe Banchi; il maestro compositore e direttore d'orchestra Angelo Catelani, poi ancora governanti e nobili del tempo come il pittore e politico pesarese Giuseppe Vaccaj, figlio del noto insegnante di canto Nicola Vaccaj, il principe polacco e dilettante di musica Carlo Poniatowski e molti altri ancora... ecco il link diretto per scaricare il PDF (10,5 MB): http://www.belcantoitaliano.com/BELCANTO_LIBRARY_FILES/Lettere_inedite_di_Rossini.htm

Buona lettura a tutti!

giovedì 2 ottobre 2014

Il facile mistero del passaggio di registro vocale nel canto lirico

A quanto pare si trattava di uno strumento a fiato che cambiava registro, ma non era la voce umana.

Il mistero si svela facilmente: la terminologia del canto prende in prestito una definizione tipica degli ORGANI A CANNE per descrivere un suono che cambia timbro.

File di canne (registri) nell'organo

Manopole che azionano il "cambio di registro" nell'organo

I registri, nell'organo, sono proprio gruppi di canne che producono suoni diversi. L'organista tira un pomello o spinge un pulsante e CAMBIA REGISTRO (= cambia VOCE, timbro).

E lo strumento vocale umano?

Anche lui ha il suo cambio di registro, ma non è una questione volontaria. Il "passaggio di registro" nella voce umana AVVIENE e basta, anzi, DEVE avvenire se la voce viene usata in modo corretto. Qualcuno lo forza o ne abusa, ma non è questo il caso che andremo a valutare. Oggi cercherò di spiegare in modo semplice che cosa sono i passaggi di registro nella tecnica del canto lirico

La soluzione dell'enigma sta tutto in una semplice osservazione: LA LARINGE UMANA E' UNO STRUMENTO MOBILE.

Mobilità laringea e passaggi di registro: la laringe umana è uno strumento che trasmette le proprie vibrazioni in alto e in basso

D'altronde nessun pianista, nessun violinista, nessun violoncellista potrebbe suonare il proprio strumento paralizzando le sue mani. E allora perché mai la laringe dovrebbe essere forzatamente paralizzata come certi "insegnanti" impongono, per produrre un'estesa gamma di suoni?

Le corde vocali (meglio forse chiamarle "pieghe vocali") si accorciano o si allungano per produrre suoni acuti o gravi e nel loro movimento esigono che la laringe stessa si alzi o si abbassi.

La laringe tende:

1) a stare bassa nelle note gravi, cosicché le vibrazioni sonore si trasmettono in una zona piuttosto bassa fino allo sterno (giustamente venne molto facile chiamarla "voce di petto")

2) a salire e stare in una posizione media prima che arrivi la zona molto acuta, si avrà così una percezione di vibrazioni più o meno tra gola, bocca e naso (voce mista)

3) a salire piuttosto in alto nelle zone acute, trasmettendo le sue vibrazioni anche alle ossa del cranio, si percepisce così una netta sensazione di vibrazioni che salgono verso la testa (voce di testa).

Si può fare un esperimento semplicissimo e diretto, mettendo la mano proprio all'altezza della laringe (per gli uomini il famoso "pomo di Adamo"), spingendo lievemente verso l'interno (senza esagerare!!!!) questo meraviglioso strumento posto all'interno del collo: rimarrete sorpresi nel sentire, per esempio cantando 2 note a distanza di un'ottava, di quanto essa si muova.

I passaggi di registro sono dunque un bel pasticcio perché la voce tende a cambiare "colore" (timbro) tra una zona e l'altra, ma in fin dei conti una certa varietà timbrica spesso è anche un punto di  forza dal punto di vista interpretativo.
Però sono anche necessari. Se "avvengono" vuol dire che la laringe funziona bene (= è libera, lavora da sola).
Ma non dimentichiamo un altro problema, ovvero che tra un registro e l'altro, in corrispondenza dei passaggi, c'è il rischio che si senta il cosiddetto "scalino di petto", un vero e proprio "click" dovuto a un cambio di posizione laringea piuttosto brusco.

Come risolvere il problema? Niente di più semplice, adesso parlo con la voce dei miei 2 saggi Maestri (tenori):

"ALLEGGERISCI NEL PASSAGGIO"


Che cosa vuol dire? Lo scoprirete nella prossima puntata... ;)

M° Astrea Amaduzzi



"L'eccellenza del vero Belcanto Italiano ®" con Astrea Amaduzzi,
docente ed esperta di Tecnica vocale.
Studenti di canto di ogni parte del mondo, si incontrano a Ravenna
per seguire in un avvincente viaggio nel mondo del Canto lirico
con il Soprano Astrea Amaduzzi, nota esperta di Tecnica vocale
ed eccezionale Belcantista, che svela i segreti della propria Arte
e della migliore tradizione vocale italiana.

Al Pianoforte il M° Mattia Peli.
Per informazioni e prenotazioni: Tel & WhatsApp (+39) 347 58 53 253

(+39) 3475853253

sabato 6 settembre 2014

Il Manuale di Canto di Manuel Garcia Padre

Amici del Belcanto, oggi abbiamo il piacere di presentarvi una Raccolta di Esercizi veramente molto particolare; si tratta dell'eredità tecnica di Manuel Garcia Padre (grande amico di Rossini e perfino primo interprete del Conte di Almaviva ne "Il barbiere di Siviglia". I suoi segreti sono arrivati a noi attraverso il suo Manuale di Canto.
Il frontespizio del Manuale di Canto di Manuel Garcia Senior
Questi "Exercices pour la voix (avec un discours préliminaire)" / "Esercizi per la voce (con un discorso preliminare), del celebre tenore rossiniano Manuel García padre (nato a Siviglia nel 1775 e morto a Parigi nel 1832) sono la versione in francese / italiano edita da Ch. Boieldieu (À Paris) nel 1835. Si tratta di vocalizzi accompagnati da indicazioni di base sulla maniera di cantare, così come da indicazioni più specifiche per l'esecuzione di tali esercizi vocali.
[N.B.: Le prime edizioni in assoluto furono le seguenti: Garcia I, Manuel (père). Exercises pour la Voix. Paris: A. Parite, c1820. With English Foreward. Exercises and Method for Singing. London: Boosey, 1824.]

La prima cosa che afferma Garcia nelle note introduttive è che questo suo breve volumetto era pensato per i suoi studenti; questo ci dice che l'arte del canto non si impara ovviamente con la mera conoscenza ed istruzione, e che invece ci vuole proprio un contatto diretto con un maestro di canto e di musica per imparare a cantare professionalmente in modo lirico.

Varie sono le semplici considerazioni di natura generale e anche le indicazioni più specificatamente tecniche di postura e di fisiologia del cantare. Da notare subito che Manuel Garcia padre scrive queste parole come sistema per riconoscere un bravo cantante: "Non è precisamente il far della nota ma la maniera di farla che constituisce il bravo cantante, e lo fa distinguere dal mediocre."

Afferma inoltre anche questa importante verità sulla bontà dello studio e l'acquisizione di una salda tecnica vocale con un valido maestro di canto come base del successo vocale anche di voci che in natura potrebbero sembrare inizialmente brutte: "Molti credono di non aver voce affatto, o di averne poca o cattiva. Quasi tutti questi sono nell'errore; poiché in generale, dipende dalla buona o cattiva maniera di prendersi per farla sortire: e l'esperienza me l'ha fatto vedere in molti de miei scolari che credevano di non aver voce affatto, o d'averla cattivissima e che si sono trovati col mio ajuto avere discrete o buone voci."

Dopo il primo esercizio sulla messa di voce, passa immediatamente agli esercizi 2, 3 e 4 che "servono filando e legando i suoni ad unire la voce di petto colle corde di mezzo e di quelle di testa" vale a dire ad unire i tre registri.

Il primo esercizio nel Manuale di Canto di Manuel Garcia Senior: la "messa di voce"
Importantissima considerazione poi quella del concentrarsi ad eseguire bene due note, ecco le sue illuminanti considerazioni: "Pare a prima vista che il fare due note sia cosa semplicissima, eppure non è così, e da queste due note dipende l'arrivare a far bene tre, quatro, cinque note sino all'Ottava e più. Perciò bisogna usare grand'attenzione in quest'esercizio poiché se non si fa con tutta la premura possibile calerà la nota più alta o crescerà la più bassa. Converrà esercitarsi sopra le due note dando la stessa forza e valore all'una che all'altra; procurando che siano legate e chiare nello stesso tempo: questo non è facile da eseguire e non ci si arriva che a forza di studio."
Raccomandazioni di grande attenzione nel passaggio tra una nota e l'altra

Il secondo esercizio nel Manuale di Canto di Manuel Garcia Senior: si noti l'attenzione che si deve impiegare "portando" la voce tra una nota e l'altra
Ancora da sottolineare il principio di eseguire in modo puro le vocali come si premura di sottolineare in questa nota: "Tutti li Esercizj debbono farsi con tutte le cinque vocali cominciando da l'a, e, i, badando però sempre a non pronunziarle mai staccate o saccadées, come dicono i francesi ossia non far mai sentire quel ha, he, hi, tanto dispiacevole (e ch'è un difetto generale) invece di a, e, i, che deve sentirsi sempre ben distinto."
... Notare con quanta premura Manuel Garcia Padre prescrive di esercitarsi sulle cinque vocali e come suggerisca di EVITARE l'"acca" tra una nota e l'altra (inutile oltre che brutta e dannosa)...
Egli riporta inoltre l'esempio, stilistico e pratico, del "portamento all'italiana" spiegandolo così: "Volendo cantare all'Italiana fa duopo di non portar mai la voce colla sillaba che si prende perché è metodo antico francese; ma ben sì colla sillaba che si lascia come usano i cantanti Italiani."
Il "portamento all'italiana" spiegato da un grande amico e interprete di Rossini!
Molto interessante la parte in cui offre numerosi esempi di variazione e ornamentazione di una melodia, alternando vari ritmi e figurazioni come terzine, quartine, scale veloci, diatoniche e cromatiche, arpeggi spezzati, acciaccature, sincopi, trilli e così via!!!
Esempi pratici di variazioni spiegati da Manuel Garcia Padre
Rispetto al più noto trattato di Manuel Garcia figlio (baritono, foniatra ed insegnante di canto) si nota subito la brevità di questo mini-saggio, con acclusi vocalizzi, di Manuel Garcia padre, manualetto che, dalla "messa di voce" (< >) alle numerose agilità, racchiude tutto quel che un cantante deve imparare a dominare per fare della propria voce uno strumento al servizio dell'Arte del canto e della Musica. Nelle immagini sottostanti: Esempi di AGILITA' nel Trattato di Manuel Garcia Padre, che nessun Cantante dovrebbe trascurare di saper eseguire!



Per chi volesse approfondire lo studio di quest'affascinante argomento, eredità dell'epoca d'oro del Belcanto Italiano, ecco il link diretto da cui scaricare il prezioso Manuale di Manuel Garcia Padre "Exercices pour la voix (avec un discours préliminaire)" / "Esercizi per la voce (con un discorso preliminare):


NOTE BIOGRAFICHE su Manuel Garcia, padre:

Manuel Garcia, padre (Manuel del Pópulo Vicente Rodríguez) fu un tenore, compositore, impresario teatrale e maestro di canto.
Manuel Garcia Padre
Nonostante le sue origini spagnole, Manuel García rappresenta, nella storia del canto, l'esempio tipico del tenore di stile italiano dell'inizio del XIX secolo.

Secondo John Potter, fu soprattutto dopo la sua venuta in Italia nel 1812 e l'incontro con “il molto rispettato tenore e maestro di canto Giovanni Ansani, che egli acquisì le abilità che lo avrebbero reso capace di misurarsi con Rossini. Ansani gli insegnò come far arrivare al pubblico, e forse come acquisire, quel suono più ampio che Mozart aveva riconosciuto nei cantanti italiani fin dal 1770, e presumibilmente gli trasmise quel rigore pedagogico che gli avrebbe consentito di insegnare a sua volta con tanta efficacia”.
Manuel Garcia Padre
In effetti la sua voce era, secondo Fétis, "di tenore profondo", vale a dire che possedeva quelle caratteristiche baritonaleggianti che erano tipiche del tenore italiano barocco e neoclassico, il quale è stato conseguentemente spesso in seguito definito come "baritenore". 

La sua tecnica di emissione era sopraffina e gli assicurava capacità virtuosistiche eccezionali, con una vocalizzazione fluente e rapida e un trillo di forza di grande effetto. Dominava con notevole efficacia anche l'emissione in falsetto, al punto che, in una delle sue tonadillas, El poeta calculista, era prevista l'esecuzione di un duetto con sé stesso in cui alternava il canto come tenore a quello come soprano.

Dopo aver usufruito dei fondamentali insegnamenti di Giovanni Ansani, la cui scuola risaliva forse addirittura a Niccolò Porpora, interpretò parti da baritenore in opere di un gran numero di compositori coevi e fu, in particolare, il primo Norfolk nell' "Elisabetta, Regina d'Inghilterra" all'esordio di Rossini nell'opera seria a Napoli (1815).

Per lo stesso Rossini, l'anno successivo, creò a Roma il ruolo di Almaviva nella prima esecuzione de "Il barbiere di Siviglia". Durante il suo soggiorno napoletano, García continuò anche la sua attività di compositore ed al San Carlo videro la luce le sue opere tra le quali "Il califfo di Bagdad" (1813), appartenente al genere comico, e "Tella e Dallaton" (1814), appartenente invece al genere serio.

Tornò quindi a Parigi al "Théâtre des Italiens" dal 1816 al 1824: durante questo periodo, il più fulgido della sua carriera, egli si esibì, anche a Londra, sia in ruoli di baritenore, serio (soprattutto "Otello" di Rossini) e di "mezzo carattere" (Paolino ne "Il matrimonio segreto" di Domenico Cimarosa), sia, con qualche aggiustamento, in ruoli di tenore contraltino (Lindoro ne "L'italiana in Algeri"), e perfino come baritono nel repertorio mozartiano (protagonista del "Don Giovanni" e Conte di Almaviva ne "Le nozze di Figaro").
Manuel Garcia Senior nell'Otello di Rossini
A Parigi egli si affermò anche come valente maestro di canto: in tale veste, riuscì a convincere il riluttante primo tenore dell'Opéra, Louis Nourrit, a permettere al figlio Adolphe di intraprendere, sotto i suoi insegnamenti, la carriera canora, si dedicò ai due figli maggiori, Manuel, la cui fama come didatta avrebbe superato quella del padre, e Maria, poi passata alla storia con il cognome Malibran, ed ebbe tra i suoi allievi anche il futuro soprano donizettiano Henriette Méric-Lalande.

Nel 1824, aprì un'accademia di canto a Londra e pubblicò anche un saggio dal titolo "Exercises and Method for Singing".

Nel 1825 l'intraprendente García formò una compagnia di canto su base principalmente familiare e si imbarcò con essa alla volta degli Stati Uniti. La compagnia mise in scena i primi spettacoli operistici italiani in assoluto, a New York, e si spostò poi anche in altre città nordamericane, programmando sia opere rossiniane sia lavori nuovi dello stesso García, nonché il "Giulietta e Romeo" di Nicola Antonio Zingarelli.

In America si trovava allora pure, emigrato, l'ultrasettantenne librettista mozartiano, Lorenzo Da Ponte, il quale riuscì ad ottenere che la compagnia mettesse in cartellone anche il "Don Giovanni", e quest'opera ebbe quindi la sua prima americana, alla presenza del librettista, il 23 maggio 1826, con García padre nel ruolo del protagonista, la seconda moglie Joaquina Sitchez, detta "la Briones" come Donna Elvira, la figlia Maria García (Malibran) come Zerlina, Manuel García figlio come Leporello, Carlo Angrisani come Masetto e Paolo Rosich come Commendatore.

Nel biennio 1827-28 la compagnia si spostò in Messico, ma nel 1829 rientrò a Parigi, dedicandosi nuovamente all'insegnamento, coinvolgendo questa volta la terza figlia, Pauline García, che avrebbe anch'essa conquistato gran fama in Europa come Pauline Viardot.

Personalità bizzarra, dispotico nella vita perfino nei confronti dei figli, egli trasportò qualcosa del suo carattere sulle scene, rendendo memorabili le sue interpretazioni del rossiniano Otello e del mozartiano Don Giovanni, ma riuscendo pure a tenere a freno la sua esuberanza e ad assicurare il prefetto controllo dello stile, cosa che fece del suo mozartiano Conte di Almaviva, un autentico grande di Spagna, altero ed elegante.
Vi aspettiamo dal 6 al 21 marzo 2016 per un fantastico appuntamento dedicato all'Opera Italiana nelle terre di Beniamino Gigli.

Si selezionano:
- 10 Cantanti e 2 Pianisti (partecipanti effettivi)
- 5 Uditori (Cantanti o Pianisti)
per un laboratorio tecnico, stilistico e interpretativo su Lucia di Lammermoor, La Traviata, La Bohème.

Il corso, della durata di 16 giorni, si articolerà nello studio approfondito di Arie e Scene d'insieme, sia dal punto di vista tecnico e interpretativo che della prassi esecutiva e scenica.


Il laboratorio si svolgerà a Recanati nei locali del Centro Internazionale di Studi per il Belcanto Italiano "Beniamino e Rina Gigli", al Teatro Persiani, nell'Aula Magna del Comune con il Pianoforte di Beniamino Gigli e al Teatro "La Rondinella di Montefano.


Gli Allievi saranno sempre in costantemente guidati dai Docenti del Corso, il M° Astrea Amaduzzi, Soprano Lirico di Coloratura, Docente di Tecnica Vocale ed esperta nella prassi esecutiva Belcantistica, e dal Maestro Mattia Peli, Direttore d'orchestra, Pianista e Compositore.
Pierluca Trucchia, Presidente dell'Associazione "Beniamino Gigli" di Recanati guiderà invece i partecipanti alla scoperta dei luoghi gigliani e curerà una visita al Museo Gigli di Recanati.

  
 A insindacabile giudizio dei Docenti, a fine corso, gli Allievi ritenuti idonei parteciperanno all'allestimento dell'Opera "La Traviata" di Giuseppe Verdi e i migliori saranno scritturati per un grande Concerto Internazionale estivo retribuito dedicato al Belcanto Italiano.

A ciascun Allievo effettivo sarà chiesta un contributo di partecipazione di 22 Euro giornalieri.


L'intero ricavato sarà devoluto all'Associazione Gigli per l'organizzazione delle numerose iniziative Culturali in collaborazione con il CISBI, Centro internazionale di Studi per il Belcanto Italiano. 



tel. (+39) 347 58 53 253

(+39) 3475853253
Contatto WhatsApp di Belcanto Italiano:
(+39) 347 58 53 253

giovedì 28 agosto 2014

Il "giro vocale" nel gergo del Belcanto Italiano ®



"Giro vocale"... "passaggio"... "alleggerire"... "sostenere"... "petto"... "testa"...il linguaggio (spesso gergale) di cantanti professionisti e studenti di canto è variopinto e multiforme; in base alla mia esperienza personale cercherò con diversi articoli, di spiegare alcuni misteri della terminologia del canto lirico.

Come materia d'insegnamento il canto è assai difficile: un cantante non è come uno strumentista. Il mezzo di contatto tra strumento e strumentista è facilmente individuabile (mani, piedi, bocca, braccia ecc, si pensi al Pianoforte, alla pedaliera dell'Organo, agli strumenti a fiato e all'uso delle labbra, agli Archi...) ma in un cantante lo strumento è DENTRO.

Lo strumento di un Cantante NON SI VEDE.
Lo strumento vocale, esattamente come tutti gli altri però DEVE essere azionato e "messo in movimento".
Il canto lirico non è del tutto "naturale" (si parla infatti di "VOCE IMPOSTATA"), ma deve essere usato con NATURALEZZA.

Tutto questo sembrerebbe un mistero, in realtà lo studio del Canto esige una preparazione tecnica di alto livello per approdare a risultati eccellenti come l'opera ne richiede.

Uno studente di Canto che abbia la fortuna di incontrare un bravo maestro sul suo cammino si troverà all'inizio del percorso di fronte a due enigmi da risolvere:

1) una buona condotta del fiato (respirazione)
2) lavoro sul "GIRO" dei suoni (concetto che si lega immediatamente al cosiddetto suono in maschera).



In uno dei miei precedenti articoli ( Il Belcanto Italiano e il suo linguaggio perduto ) ho cercato di descrivere i precetti più importanti che mi hanno lasciato i miei 3 Maestri (i primi 2 Tenori meravigliosi con una voce usata in modo incredibilmente sapiente). Questi 2 Cantanti mi hanno da subito  parlato dell'importanza del respiro e del cosiddetto GIRO della voce.

Il GIRO VOCALE è la diretta conseguenza di un suono libero che con un uso sapiente di equilibrio morbido e dolce tra FIATO, uso del PALATO MOLLE e RISUONATORI riesce a dare un risultato meraviglioso che è, appunto, la cosiddetta "voce impostata" o "in maschera".

Se un Cantante usa bene il proprio strumento avrà la sensazione che le vibrazioni sonore passino scorrendo in alto verso il palato molle e che al livello dell'ugola (o velo pendulo), le vibrazioni compiano una specie di giravolta e vadano a finire più o meno in alto dietro al naso (nelle fosse nasali)

Nell'immagine sotto possiamo vedere quale sia per i Cantanti la zona in cui avviene appunto, la sensazione del cosiddetto "giro vocale".


Il suono "che fa il giro" poi va ad acquistare ulteriore brillantezza nella cosiddetta "camera di risonanza" (cavità nasali evidenziate in rosso nell'immagine sottostante):

... e qui sotto uno schema facile per individuare il palato molle e l'ugola o velo pendulo:


Un cordiale saluto a tutti i nostri lettori e... ci sentiamo al prossimo "gergo"!!!

M° Astrea Amaduzzi 


Come si fanno gli acuti?
Che cos'è la "voce in maschera"?
Come si fanno le agilità vocali?
Che cos'è il "suono raccolto"?
Che cosa sono e come si fanno i "passaggi di registro"?

Vieni a scoprire questo e molto altro ancora a Ravenna!
I Maestri di Belcanto Italiano ® ti aspettano
per un avvincente viaggio
nella migliore tecnica vocale italiana
con lezioni di altissimo livello.


Informazioni e prenotazioni: (Tel/WhatsApp) 347.58.53.253







mercoledì 27 agosto 2014

Vita e leggenda di Manuel Garcia padre

Non confondiamolo con il figlio!
Manuel Garcia padre (Manuel del Pópulo Vicente Rodríguez - Siviglia, 21 gennaio 1775 - Parigi, 10 giugno 1832)  fu:

- un cantante di prima grandezza (si formò soprattutto con la scuola italiana del Belcanto
- (non dimentichiamo che Rossini scrisse per lui il ruolo di Almaviva del Barbiere di Siviglia)
- un discreto compositore
- un rinomato didatta
- un impresario teatrale
- il capostipite di un'illustre famiglia di musicisti

Manuel del Pópulo Vicente Rodríguez (Manuel Garcia padre)
Iniziò a studiare musica a sei anni entrando nel coro della Cattedrale di Siviglia sotto la guida di insegnanti su cui condurremo ulteriori ricerche: Antonio Ripa e Juan Almarcha.

Dal 1812, arrivato in Italia, perfezionò la sua tecnica vocale con Giovanni Ansani,  famosissimo Tenore italiano acclamato in tutta Europa. (La scuola di Ansani risaliva addirittura a quella di Porpora, Maestro di Farinelli)

Nel 1816 Rossini creò per Manuel Garcia Padre a Roma il ruolo del Conte di Almaviva nella prima esecuzione del Barbiere di Siviglia.


Riguardo alla qualità della sua voce (che con l'età si spostò al registro di baritenore) scrivono Carmen María Alburquerque Moreno y Juan Jesús Yelo Cano:

"La mayoría de los críticos contemporáneos a García coincidieron en alabar la gran flexibilidad de su voz penetrante. Según Fétis, su voz era la de un tenor profundo que cantaba con una fuerza hercúlea su papel de Don Giovanni . Su dominio del recitativo y su presencia en el escenario lo hacían ideal para papeles dramáticos como el de Otelo . Como compositor, el propio Rossini declaró que podría haberse convertido en el mejor de su tiempo. El poeta calculista muestra lo que García podría haber hecho por la ópera española, pero se marchó al extranjero y abandonó este camino. Es posible que su condición de exiliado haya provocado el olvido, ya durante el XIX, de sus aportaciones a la escena y de los estudios musicológicos. Sus ansias de perfeccionismo como profesor dejó su huella en sus hijos y en otros cantantes, haciendo llegar su legado hasta el siglo XX."

 (http://campusvirtual.unirioja.es/SigloXIX/123.htm)

Difatti la Compagnia formata da Garcia debuttò anche in America dove si trovava allora pure, emigrato, l'ultrasettantenne librettista mozartiano, Lorenzo Da Ponte, il quale riuscì ad ottenere che Garcia mettesse in cartellone anche il Don Giovanni, e quest'opera ebbe quindi la sua prima americana, alla presenza del librettista, il 23 maggio 1826, con García nel ruolo del protagonista, la Briones come Donna Elvira, Maria Malibran come Zerlina, Manuel Jr. come Leporello, Angrisani come Masetto e Rosich come Commendatore.

Dunque la famiglia Garcia, orgoglio spagnolo, ebbe sicuramente il benestare della grande scuola del Belcanto italiano, da cui imparò segreti e le virtù che il padre trasmise ai suoi discendenti:

Maria Malibran (1808 - 1836 - Soprano)

Maria Garcia Malibran
Pauline Viardot (1821 - 1910 - Mezzosoprano, Pianista e Compositrice) - (Saint-Saëns aveva dedicato a lei il suo capolavoro Samson et Dalila e  Gounod per parte sua le donò il ruolo protagonistico nella sua opera Saffo nel 1851 con l'aria «Ô ma lyre immortelle»)

Pauline Garcia Viardot



Manuel Garcia figlio (1805 -1906 - Baritono e Didatta, presunto inventore del laringoscopio e autore del famoso Trattato di Canto)

Manuel Garcia figlio


ALTRE UTILISSIME NOTIZIE SU MANUEL GARCIA PADRE - ruoli da lui interpretati prima e dopo il suo viaggio in italia.

"The following list (cf inf External links - Amadeus Almanac) may not be complete, but it is intended to note the most significant moments in Manuel García’s career after his arrival in Italy. The symbol (*) indicates premieres, while the symbol (**) marks other notable performances, especially including town/theatre premieres.

Achille Ifigenia in Aulide [5] tragedia-opera (2nd version) [performed in Italian] Christoph Willibald Gluck Naples, Real Teatro San Carlo 15 August 1812 (**)
Achille Ecuba tragedia per musica Nicola Antonio Manfroce Naples, Real Teatro San Carlo 13 December 1812 (*)
Oitone Gaulo ed Oitone melodramma serio Pietro Generali Naples, Real Teatro San Carlo 9 March 1813 (*)
Califfo Isaun Il califfo di Bagdad opera comica Manuel García Naples, Real Teatro San Carlo 8 November 1813 (**)
Egeo Medea in Corinto [6] melodramma tragico (1st version) Simon Mayr Naples, Real Teatro San Carlo 28 November 1813 (*)
Endimione Diana ed Endimione cantata Manuel García Naples, Real Teatro San Carlo 9 February 1814 (*)
Alceo Partenope festa teatrale Giuseppe Farinelli Naples, Real Teatro San Carlo 15 August 1814 (*)
Don Rodrigo Donna Caritea, regina di Spagna dramma serio per musica Giuseppe Farinelli Naples, Real Teatro San Carlo 16 September 1814 (*)
Dallaton La donzella di Raab opera seria Manuel García Naples, Real Teatro San Carlo 4 November 1814 (*)
Enrico V La gioventù di Enrico Quinto opera Ferdinand Hérold Naples, Teatro del Fondo della Separazione 5 January 1815 (*)
Ataliba Cora [7] opera seria Simon Mayr Real Teatro San Carlo di Napoli 27 Marzo 1815 (*)
Don Basilio Le nozze di Figaro opera buffa Wolfgang Amadeus Mozart Naples, Real Teatro San Carlo 11 May 1815 (**)
Norfolk Elisabetta, regina d'Inghilterra dramma per musica Gioachino Rossini Naples, Real Teatro San Carlo 4 October 1815 (*)


Almaviva Almaviva ossia L'inutile precauzione (Il barbiere di Siviglia) dramma comico Gioachino Rossini Rome, Teatro della Torre Argentina 20 February 1816 (*)


Jago Otello dramma tragico per musica (1st version) Gioachino Rossini Naples, Real Teatro San Carlo 18 January 1817 (**)
Lindoro L'italiana in Algeri melodramma buffo Gioachino Rossini Paris, Salle Louvois du Théâtre-Italien 1 February 1817 (**)
Torvaldo Torvaldo e Dorliska dramma lirico semiserio Gioachino Rossini Paris, Salle Louvois du Théâtre-Italien 21 November 1820 (**)
Giocondo La pietra del paragone melodramma giocoso (revision) Gioachino Rossini Paris, Salle Louvois du Théâtre-Italien 5 April 1821 (**)
Otello Otello dramma tragico per musica (1st version) Gioachino Rossini Paris, Salle Louvois du Théâtre-Italien 5 June 1821 (**)
Norfolk Elisabetta regina d'Inghilterra dramma per musica Gioachino Rossini Paris, Salle Louvois du Théâtre-Italien 10 March 1822 (**)
Florestan Florestan ou Le conseil des dix opéra Manuel García Paris, Théâtre de l'Académie Royale de Musique 26 June 1822 (*)
Aaron Mosè in Egitto azione tragico-sacra (3rd version) Gioachino Rossini Paris, Salle Louvois du Théâtre-Italien 20 October 1822 (**)
Ilo Zelmira dramma serio per musica (2nd version) Gioachino Rossini London, King's Theatre in the Haymarket 24 January 1824 (**)
Agorante Ricciardo e Zoraide dramma per musica (1st version) Gioachino Rossini London, King's Theatre in the Haymarket 24 March 1824 (**)
Idreno Semiramide melodramma tragico Gioachino Rossini London, King's Theatre in the Haymarket 15 July 1824 (**)
Almaviva Il barbiere di Siviglia dramma giocoso Gioachino Rossini New York, Park Theatre 29 November 1825 (**)
Otello Otello dramma tragico per musica (1st version) Gioachino Rossini New York, Park Theatre 7 February 1826 (**)
Narciso Il turco in Italia dramma buffo per musica (opera buffa, 2nd version) Gioachino Rossini New York, Park Theatre 14 March 1826 (**)
Don Giovanni Don Giovanni opera buffa Wolfgang Amadeus Mozart New York, Park Theatre 23 May 1826 (**)
Ramiro La Cenerentola melodramma giocoso Gioachino Rossini New York, Park Theatre 27 June 1827 (**) "

(Tratto da: http://repertorioditenorecronologico.blogspot.it/2010_07_01_archive.html)

domenica 17 agosto 2014

Masterclass di Tecnica Vocale a Roma-Ostia


Masterclass di tecnica vocale belcantistica e interpretazione musicale.
Docenti:
Astrea Amaduzzi, Soprano ed esperta di tecnica vocale,
Mattia Peli, Direttore d'orchestra e Pianista.
Roma - Ostia, Villa Marcella, dal 18 al 24 agosto 2014

Tra le materie di studio: respirazione, postura, tecnica degli attacchi e dell'emissione, filati e mezzevoci, tecnica della coloratura, fraseggio e cenni di arte scenica per tutti i registri vocali. 

La masterclass sarà tenuta nella splendida cornice di Villa Marcella a Roma - Ostia, in Viale di Castel Porziano 358, comodamente raggiungibile dal centro della capitale con mezzi pubblici urbani (metro da Piramide verso Lido Centro, bus 06  da Lido Centro).

Informazioni e prenotazioni: 
arteconvivio@gmail.com  -  mobile: 3475853253
www.belcantoitaliano.com


mercoledì 6 agosto 2014

Audizioni per il Belcanto Italiano

Belcanto Italiano Competition cerca cantanti solisti, coristi e pianisti per la messa in scena dell'opera "Lucia di Lammermoor" di Donizetti.

Nessun limite di età e nazionalità.

Scadenza iscrzioni: 10 agosto 2014

Ulteriori informazioni su www.belcantoitaliano.com




Un Don Pasquale belcantistico in Salento



Un raffinato evento belcantistico a Maglie (LE): il 7 agosto 2014 il Don Pasquale di Donizetti sarà rappresentato in forma semiscenica alle ore 21,00 nella splendida cornice dell'Atrio Capece. Particolarità di quest'evento è la presenza sulla scena dei Docenti assieme agli Allievi:
Astrea Amaduzzi, Soprano ed esperta di Tecnica vocale, sarà Norina, la parte di Ernesto sarà affidata all'allievo Marco Aloisio, quella del Dottor Malatesta all'Allievo Marco Cazzuffi, dalla splendida voce di Baritono, e Don Pasquale sarà impersonato da Marco Trevisanello, che ha curato anche la regia. La direzione musicale sarà del Direttore d'orchestra e Pianista Mattia Peli.

La frizzante opera Don pasquale nello splendido territorio pugliese, nasce dal vasto progetto didattico "Belcanto Italiano" che cura la formazione e l'avvio al debutto dei propri Allievi e mira a restituire all'Opera Italiana lo splendore della sua epoca migliore.

www.belcantoitaliano.com