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giovedì 13 novembre 2014

Lettere rare di Rossini

Oggi 13 novembre, si spegneva a Parigi nell'anno 1868 il geniale, meraviglioso ed  eclettico compositore Gioacchino Rossini.



Belcanto Italiano® celebra questa giornata con la pubblicazione di alcune sue epistole:


 Lettere inedite e rare di Rossini


In questo interessante volume sono raccolte centinaia di lettere scritte da Gioachino Rossini in un arco di ben 50 anni, dal 1817 al 1868.

Sono tanti i destinatari delle lettere riportate in questo volume: editori quali il Sig. Artaria di Vienna e Giovanni e Tito Ricordi, cantanti come i celebri tenori Domenico Donzelli e Nicola Ivanoff e il baritono e "basso cantante" Cesare Badiali, compositori coevi quali Gaetano Donizetti, Saverio Mercadante e Giovanni Pacini, personaggi del mondo della musica e dell'Opera italiana come il librettista Felice Romani, la pianista e cantante Elena Viganò, il professore di violino e direttore d'orchestra Giuseppe Banchi; il maestro compositore e direttore d'orchestra Angelo Catelani, poi ancora governanti e nobili del tempo come il pittore e politico pesarese Giuseppe Vaccaj, figlio del noto insegnante di canto Nicola Vaccaj, il principe polacco e dilettante di musica Carlo Poniatowski e molti altri ancora... ecco il link diretto per scaricare il PDF (10,5 MB): http://www.belcantoitaliano.com/BELCANTO_LIBRARY_FILES/Lettere_inedite_di_Rossini.htm

Buona lettura a tutti!

martedì 3 settembre 2013

Tutti i volti di Rossini

 Gioacchino Rossini è uno dei più geniali tra i Musicisti italiani. Oggi riunisco in un unico post tutti i ritratti fotografici che sono riuscita a reperire, alcuni dei quali non troppo conosciuti.










































Gioacchino Rossini ha confermato fin dall'inizio della sua formazione musicale la poliedricità vivace del suo animo ricco di creatività: ..." Figlio di un suonatore di trombetta e di un buon soprano, a Lugo cominciò a profittare degli insegnamenti (clavicembalo e canto) di don Giuseppe Malerbi, finché a Bologna (circa alla fine del 1804) fu affidato al noto maestro A. Tesei, allievo di S. Mattei. Qui egli divenne abile suonatore di viola e ottimo accompagnatore al cembalo. Nel 1806, iscritto al liceo musicale bolognese, vi completò gli studî nel violoncello, nel pianoforte e nel contrappunto. Già componeva, intanto, le prime musiche" ...Per chi volesse continuare ad approfondire l'argomento, suggerisco l'Enciclopedia Online Treccani che ringrazio :)  .
 




Gioachino Antonio Rossini[1] (Italian: [d͡ʒoaˈkiːno anˈtɔːnjo rosˈsiːni]; Giovacchino Antonio Rossini in the baptismal certificate;[2] 29 February 1792 – 13 November 1868) was an Italian composer who wrote 39 operas as well as sacred music, chamber music, songs, and some instrumental and piano pieces.
His best-known operas include the Italian comedies Il barbiere di Siviglia (The Barber of Seville) and La Cenerentola and the French-language epics Moïse et Pharaon and Guillaume Tell. A tendency for inspired, song-like melodies is evident throughout his scores, which led to the nickname "The Italian Mozart"
Until his retirement in 1829, Rossini had been the most popular opera composer in history.[3]
 ( From Wikipedia)

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...  ( BELLISSIMO QUESTO VIDEO che ne spiega velocemente la biografia

Un saluto cordiale a tutti! 

Seminario di Tecnica vocale e Interpretazione a Ravenna,
dal 26 al 29 agosto 2014

Docenti: Astrea Amaduzzi, Soprano ed esperta di tecnica vocale, Mattia Peli, Direttore d'orchestra e Pianista.

Tra le materie di studio:
- respirazione
- postura
- tecnica degli attacchi e dell'emissione
- filati e mezzevoci
- fraseggio
- cenni di arte scenica
- tecnica della coloratura per tutti i registri vocali.
- Correzione della Tecnica vocale di base e cura di voci con problemi vocali.

Informazioni e prenotazioni:
arteconvivio@gmail.com - mobile: 3475853253







domenica 21 aprile 2013

I Gorgheggi e Solfeggi di Rossini nell'edizione del 1827

Cari Belcantisti,
oggi "Belcanto Italiano Itinerant Academy" offre i celeberrimi "Gorgheggi e Solfeggi" di Gioacchino Rossini nell'Edizione a Stampa del 1827.

Riportiamo il frontespizio integralmente:


Gioacchino Rossini

Gorgheggi e Solfeggi
Vocalises et Solfèges
pour rendre la voix agile
Pour apprendre à Chanter selon le goût moderne

PAR ROSSINI
adaptés à l'Académie de Musique dirigée par

J. H. MEES

Propagateur de la Mèthode du Méloplastel,
et de celle de Choron, dans le Royaume des Pays Bas.

Prix 2 fr. 50

Bruxelles, Phil. Lippens, 1827



E di seguito la premessa agli Esercizi:  

Ces EXERCICES, sont très nécessaires pour rendre la voix agile. Il faut les
exécuter chaque matin, La première fois lentement et Piano,
La deuxième fois vite et Piano,
La troisième fois, très vite et très fort.

<<Questi esercizi sono necessarissimi per rendere la voce agile. Bisogna eseguirli
ogni mattina: La prima volta lentamente e Piano,
la seconda volta presto e Piano,
La terza volta prestissimo e fortissimo>>
(Trad. italiana secondo l'Edizione Ricordi)


Forse quest'indicazione dovrebbe far riflettere moltissimi studenti e Cantanti che affermano che la mattina non si possa cantare...

 Si nota subito che Rossini fa cominciare il cantante con vocalizzi a note lunghe tenute con la "messa di voce" per il controllo del fiato e ottenere un bel suono vocale, e poi, per passare alle agilità, fa iniziare saggiamente il cantante con gradi congiunti e piccoli salti, assolutamente all'opposto dei classici vocalizzi di base che si sentono fare attualmente nei Conservatori e persino fuori prima dei concerti. Questi vocalizzi rossiniani sono davvero un ottimo modello per tornare al nostro Bel Canto!

Un saluto cordiale a tutti i Belcantisti o aspiranti Belcantisti
Astrea Amaduzzi - www.belcantoitaliano.com

sabato 3 novembre 2012

Cos’è il Belcanto? - Di Angelo Fernando Galeano

Presentiamo oggi le considerazioni di un eccellente Controtenore, attento e raffinato esperto di Tecnica Vocale, vivace studioso della Storia della Musica e bravo scrittore; l'autore del testo che segue è il Controtenore Angelo Galeano che oggi festeggiamo come carissimo amico Belcantista.

Buona lettura a tutti!




Cos’è il Belcanto? - Di Angelo Fernando Galeano

Oggi su canali televisivi poco informati si parla di Belcanto per indicare il canto operistico tout-court, i musicologi tendono invece a identificare il Belcanto come un periodo netto di produzione operistica più o meno riconducibile a quello a cavallo fra la fine del Settecento e l’inizio del secolo successivo, per dare dei riferimenti, un po’ vaghi a dire il vero, da Mozart al Verdi della cosiddetta Trilogia Popolare, abbracciando l’intera produzione di Rossini, Bellini, Donizetti, per citare i più noti, e tutti i loro coevi.

Ma cos’è realmente Belcanto? Il Belcanto è uno stile vocale, un insieme di pratiche tecniche e stilistiche tramandate per generazioni e pressoché defunte nella seconda metà dell’Ottocento. Si può dire in soldoni che il Belcanto sia un modo di cantare.

Analizzando la parola si ricava che al momento della nascita di questo stile, o meglio della sua codificazione scritta in importanti trattati, fosse diffusa anche un’abitudine vocale meno raffinata, da qui l’esigenza di definire questo stile vocale “bello”, da cui Bel Canto, indi Belcanto.

Ma come nasce lo stile vocale poi denominato Belcanto?

L’epoca Barocca ha estremizzato e portato al massimo splendore il canto, e piena realizzazione dell’estetica dell’epoca si è compiuta spingendo verso l’estremo la vocalità, pretendendo sempre nuovi effetti e un’estensione e una perizia tecnica sempre più ampie forzando così la mano alla Natura e dando origine al fenomeno della castrazione, talmente di successo da essere esportato dal campo della musica sacra a quello della musica profana e del Teatro d’Opera, dove deflagrerà senza controllo.

 Un’espansione vocale di simile portata ha creato i presupposti per una tecnica di canto molto più “atletica” di quella operistica originaria, al tempo della Camerata dei Bardi e di Monteverdi per intenderci, che era sicuramente piu giocata sulla naturalezza della voce quasi come fosse un parlato intonato, il recitar cantando appunto. I grandi Castrati del Settecento affinarono questa tecnica con esercizi di respirazione, studio del legato, delle agilità, raggiungimento di estensioni per l’epoca prodigiose, e piegando tutti questi fattori al raggiungimento di una peculiarità della vocalità Settecentesca che sarà l’omogeneità timbrica in tutta l’estensione, e la completa astrazione della voce cantata dalla voce parlata.

Nel Belcanto non esiste l’idea di verosimile, la vocalita e il timbro non devono assolutamente essere in linea con il carattere e anche il sesso del personaggio, il grande eroe o l’innamorato come Giulio Cesare, Arsace, Tancredi, Romeo, sono interpretati da castrati soprano o contralto, o da donne quando la pratica della castrazione non sembrerà più cosa opportuna, e l’unione perfetta delle anime e delle voci si ottiene mediante il canto all’unisono finale, o il melodioso canto per terza o per sesta, e giammai in finto unisono in ottava come soprano e tenore nell’opera tardo ottocentesca e poi verista, fino a Puccini che di tale sonorità ha fatto caratteristica peculiare dei propri duetti d’amore.

 Vietato l’uso del cosiddetto “registro di petto”, se non per l’effettone teatrale, vietato l’uso del realismo nella voce, se un personaggio piange il suo dolore canta il suo pianto ma non piange, se urla di dolore canta il suo urlare ma non urla, se scaglia fulmini di odio e rancore canta il suo odio e rancore con note adeguatamente composte ma non urla mai il suo furore, lo canta.

 Questa pratica vocale, definitivamente e in modo assai incompleto codificata solo in epoca ormai tarda nel 1840 da M. Garcia nel suo Traité complet de l’art du chant dopo decenni di tradizione orale e passaggio di consegne da allievo a maestro, morirà con l’avvento del realismo nel teatro musicale, la corrente artistica del Romanticismo spazzerà via questo stile in favore di uno più teatrale dove non sarà più “prima la musica e poi le parole”, per dirla con Salieri, ma prima il teatro, il personaggio, la recitazione, e si darà il la definitivo all’avvento della vocalità verista, vera tomba dell’arte del Belcanto, dove l’estetica vocale sarà esattamente l’opposto, ampia pratica del canto “di petto” per rendere la voce sempre più simile a quella parlata, ampio spazio a urla, gemiti, e ogni effetto che possa muovere a commozione il pubblico, in uno spettacolo in cui ormai la musica è un pretesto per mettere in scena un testo drammatico e non più il testo drammatico un pretesto per mettere in scena della musica meravigliosamente scritta e cantata.

Altro effetto della morte della tecnica del Belcanto è il progressivo inspessimento delle voci, la riduzione drastica e pressoché inevitabile dell’estensione, e la perdita di precisione nel canto di agilità, tutte conseguenze ascrivibili alla mancanza di perizia tecnico-atletica della nuova scuola di canto, alla sostituzione della respirazione diaframmatico costale con quella addominale, alla perdita delle conoscenze in termini di cavità di risonanza e di uso dei registri vocali.

 Potrei dire della causa principale della scomparsa della tecnica belcantista con parole mie ma preferisco affidarmi a quelle di un mio mito, Gioacchino Rossini, che nel 1860 sostenne con uno scettico e supponente Richard Wagner una conversazione sul tema, riferita parola per parola da Edmond Michotte, fautore dell’incontro fra il grande Maestro a riposo e il compositore tedesco a Parigi nel tentativo di far rappresentare il suo Tannhäuser.

 Rossini nel mezzo della conversazione parlando della sua carriera in Italia (finita nel 1823 con Semiramide) sostiene che le condizioni dei teatri in Italia all’epoca lasciavano abbastanza a desiderare ed erano in piena decadenza, così come l’arte del canto era in declino.

 Wagner: “A cosa attribuisce un fenomeno tanto inatteso in un paese dove le belle voci abbondano?”

Rossini: “Alla scomparsa dei castrati!. Non si può immaginare come siano affascinanti la voce e il consumato virtuosismo di cui sono dotati, in mancanza di altro e per generosa compensazione, questi bravi fra i bravi. Erano anche maestri incomparabili. In genere veniva affidato loro l’insegnamento del canto nelle cappelle musicali collegate alle chiese e da esse mantenute. Alcune di queste cappelle erano celebri. Erano vere accademie di canto. Gli allievi vi accorrevano numerosi e molti di essi abbandonavano spesso la cantoria per intraprendere la carriera teatrale. In seguito al nuovo regime politico instaurato in Italia dai miei irrequieti compatrioti, le cappelle musicali furono sostituite da qualche conservatorio dove, in materia di buone tradizioni del bel canto non si conserva un bel niente ( si noti il gioco di parole ).

Quanto ai castrati, scomparvero e si perse l’abitudine di crearne di nuovi. È questa la ragione della decadenza inarrestabile dell’arte del canto.”

  E non posso che essere pienamente concorde con lui.


Questo articolo, tratto dal sito del Controtenore Angelo Fernando Galeano che ringraziamo vivamente, verrà anche pubblicato sul  Blog dedicato al Belcantismo



 

mercoledì 29 febbraio 2012

Buon Compleanno Rossini!

Belcanto Italiano e Arteconvivio Italia festeggiano il Maestro Gioacchino Rossini con la pubblicazione di un testo veramente particolare:


All'interno una descrizione accurata di quanto accadeva in quegli anni; un compositore come Rossini, ancora in vita, veniva festeggiato con grandissimi onori perfino da illustri politici e interi battaglioni schierati in abito da parata e si registra il "TUTTO ESAURITO" in alberghi locande e teatri!!!

"Le feste celebrate in Pesaro nell' onomastico di Gioacchino Rossini
ben meritano di essere raccontate e descritte,
e dal Municipio registrate tra i fasti cittadini a ricordo degli avvenire,
perocché non a inutile passatempo esse intendevano, ma bensì ad onorare il Genio
italiano, ed a svegliare in tutti i petti l'amor della gloria..."


"Giunta adunque l'epoca stabilita, la Società Rossiniana,
il Municipio, e la Commissione Bolognese pubblicarono ciascuno i loro programmi.
All'apparire di essi, veduta la cosa certa e sicura, se la commozione fu grande in Pesaro,
non fu fuori minore; e ben presto le domande di appartamenti, di camere,
di palchi piovevano da tutte parti..."

Cordialmente, buona riflessione..

Astrea Amaduzzi