lunedì 22 ottobre 2012

Mathilde Marchesi e la belcantistica Messa di Voce



Ad aprire la seconda parte del suo "Méthode de chant théorique et pratique", Op.31, pubblicato nel 1887, Mathilde Marchesi pone proprio come primo esercizio/vocalizzo, con accompagnamento pianistico, quello sulle "messe di voce".

Il fatto ci fa comprendere come ancora a fine Ottocento, nel tardo-romanticismo, dal punto di vista stilistico-musicale vi sia rimasto il gusto barocco non solo nella musica strumentale di Brahms, ma anche in ambito vocale operistico, e al contempo anche dal punto di vista tecnico la scuola italiana di Bel Canto continui a proporre giustamente "l'attacco" del suono vocale, come lo chiama correttamente la sig.ra Marchesi, non a piena voce fissa, ma piuttosto partendo dal piano per aumentare di volume e poi ritornare al piano, facendo gran bene così a livello fisico alle corde vocali!

Da questo esercizio, che permette di costruire suoni puri, puliti e belli, si passa in questo metodo via via ad altri tipi di esercizi, fino a costruire sempre più delle frasi e ad arrivare ad un vero e proprio vocalizzo-brano musicale, affrontando la maggior parte delle problematiche tecniche che si ritroveranno nelle arie del repertorio.



Così facendo, si lavora gradatamente ad un problema per volta e quando il cantante andrà a interpretare un brano musicale di un compositore di musica vocale da camera, una cantata, un oratorio e un'opera, sarà pronto allora a risolvere tutti i problemi tecnici che l'autore solitamente mischia assieme per creare la Musica!

In un periodo come il nostro, in cui abbiamo da alcuni decenni avviato un percorso di recupero filologico-musicale delle musiche antiche, sia la "messa di voce" riconsiderata il fondamento per un recupero stilistico del "bel suono" valido per tutte le epoche del canto!

Mattia Peli

sabato 6 ottobre 2012

Il Bel Canto e i semitoni

Mathilde Marchesi(nome d'arte di Mathilde Graumann, Francoforte sul Meno, 24 marzo 1821 – Londra, 17 novembre 1913) è stata un mezzosoprano e maestro di canto tedesca, sostenitrice del metodo vocale del belcanto. studiò canto con Manuel García, il più rinomato maestro di canto dell'epoca. Garcia rimase colpito dalle qualità vocali di Mathilde da affidarle più tardi tutti i suoi allievi dopo che, a causa di un incidente, García fu costretto ad abbandonare l'insegnamento.

Iniziò come cantante nelle sale da concerto. Il 19 aprile 1852 sposò in Germania il baritono italiano Salvatore de Castrone, marchese della Rejata, noto col nome d'arte di Salvatore Marchesi il quale era stato anch'egli allievo di García.
Mathilde Marchesi De Castrone
 Nel suo "Méthode de chant théorique et pratique", Op.31, pubblicato nel 1887, mette tra i primissimi esercizi/vocalizzi quello della "legatura cromatica", vale a dire un vocalizzo (con accompagnamento pianistico) che lega i semitoni; l'attuale pratica generale di fare di prima mattina a freddo solo vocalizzi con figurazioni (scale e arpeggi) abbastanza veloci ascendenti e discendenti impostate sulle quinte giuste, ripetute salendo per semitoni senza mai intervenire legando i semitoni non può essere una buona pratica; come si può notare nei vocalizzi che si trovano per esempio in questo metodo vengono affrontati molti tipi di figurazioni e intervalli sia diatonici che cromatici, partendo da note singole fino ad arrivare gradualmente a più ampi intervalli, ai salti e alle scale, gli arpeggi, i trilli, ecc.
Il primo esercizio del metodo Marchesi
 E' antistorico e sconsigliabile anche nella pratica risolvere con qualche vocalizzo sulle cinque note, per poi passare a cantare delle arie di grandi compositori portandosi dietro problemi tecnici irrisolti che poi rischiano quasi certamente di ledere o impedire la realizzazione della MUSICA!
Potete scaricare da questo LINK il Metodo di Canto Teorico e Pratico di Mathilde Marchesi.
Prendiamo esempio dal passato, se vogliamo tornare al Bel Canto!
Mattia Peli