venerdì 26 luglio 2024

Gran Galà Lirico 'Vissi d'arte' con il soprano belcantista Astrea Amaduzzi a Villa Thiene - da Rossini a Puccini - per la XX edizione di "Serata all’Opera"


Con il patrocinio e collaborazione del Comune di Quinto Vicentino (Vicenza) e il contributo della BCC Banca di Verona e Vicenza, la Compagnia Lirica "NuovaScena" di Pier Zordan e la Pro Loco Quinto presentano GRAN GALÀ LIRICO "Vissi d'arte..." da Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi a Puccini e la fine del Melodramma.

La XX edizione "Serata all'Opera", presso il Parco di Villa Thiene, traccerà - venerdì 26 Luglio 2024 ore 21.00 - l'irripetibile e mastodontico ‘800 Operistico, per la prima metà secolo appannaggio del Belcanto italiano con le genialità di Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi, a confronto a cavallo secolo con il tardo romanticismo di Puccini, fulgida espressione di quel decennio dorato che va da Manon a Butterfly, ovvero le intramontabili icone femminili che lo hanno particolarmente ispirato.

Prima parte: "Il Barbiere di Siviglia" di Rossini (Sinfonia e duetto Figaro-Rosina "Dunque io son"), poi "Lucia di Lammermoor" di Donizetti ("Regnava nel silenzio - Quando rapito in estasi"), "Norma" di Bellini ("Casta diva") e puntatina verdiana con "Macbeth" e "Traviata" ("Ah, la paterna mano", "Di Provenza il mar, il suol" e "Parigi, o cara").

Seconda parte: i primi 4 capolavori pucciniani, "Manon Lescaut" (Intermezzo), "Bohème" (Valzer di Musetta, aria di Mimì "Donde lieta uscì" e Quartetto atto terzo "Addio, dolce svegliare alla mattina"), Tosca ("Vissi d'arte" e l'irrinunciabile "E lucevan le stelle") e in chiusura "Madama Butterfly" (Aria di Cio-Cio-San "Un bel dì vedremo" e il patetico duetto Pinkerton-Sharpless "Addio fiorito asil").

Protagonisti Astrea Amaduzzi (soprano), Luca Bodini (tenore), Simonetta Baldin (soprano), Pier Zordan (baritono) e l'Orchestra mantovana "Colli Morenici" diretta dal M° Nicola Ferraresi. Service luci, Gianni Faccin.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti consentiti. In caso di maltempo, con annullamento prima dell’inizio, si recupera Venerdì 9 Agosto, ore 21.00.

--> https://www.vicenzatoday.it/eventi/concerto-lirico-vissi-11368266.html

lunedì 17 giugno 2024

Sul Belcanto, Puccini ("melodizzare" - "liricizzare") e il "portare la voce", secondo Hans Swarowsky

Hans Swarowsky sul Belcanto, Puccini ("melodizzare" - "liricizzare") e il "portare la voce"

Sul Belcanto, Puccini ("melodizzare" - "liricizzare") e il "portare la voce", secondo Hans Swarowsky:

«Manieren des Belcanto soll auch der deutsche Sänger beachten, so namentlich das portamento ("PORTARE LA VOCE"), das ausdrucksvolle Hinziehen eines Tones zum anderen (wobei der nächste Ton unmittelbar Zielton sein kann oder vor seinem Erklingen gefühlvoll vorauszunehmen ist). Auch das Herübernehmen eines neuen Phrasenbeginns in den Atembogen der vorangehenden Phrase gehört hierher. Puccini fordert, daß auch kleine realistische Floskeln mit echtem Sington getränkt werden und nennt das "MELODIZZARE" eine Vorkehrung zur Vermeidung des in der deutschen Oper geforderten Skandierens. So will er realistisch Komponiertes "LIRICIZZARE", lyrisieren. Die Aufhebung dieser grundsätzlichen Haltung wird bezeichnet durch "PARLATO", worunter eine Färbung des Singtons mehr nach dem Sprachlichen hin verstanden wird.»

(PUCCINI: LA BOHÈME - Hans Swarowsky - "Wahrung der Gestalt", Schriften über Werk und Wiedergabe, Stil und Interpretation in der Musik - Universal Edition, 1979)

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«Las maneras de belcanto deben ser utilizadas también por cantantes alemanes, especialmente el portamento ("PORTARE LA VOCE"), el "arrastre" expresivo de una nota a otra (pudiendo ser la próxima nota directamente la nota conclusiva o ser anticipada sensiblemente antes de que termine su sonido). También aquí se debe empezar una frase nueva en el mismo aliento de la anterior. Puccini exige que los floreos pequeños realísticos sean también impregnados con un verdadero sonido de canto y llama a esto "MELODIZZARE", medida para evitar lo que se exige en la ópera alemana: escandir. Así quiere "liricizzare", "lirificar" lo compuesto realísticamente. La anulación de esta actitud fundamental se indica con "PARLANDO", bajo lo que se entiende una coloración del sonido más en dirección de lo hablado.»

(PUCCINI: LA BOHÈME - Hans Swarowsky - "Dirección de orquestra - DEFENSA DE LA OBRA" - Escritos sobre la Obra, su reproducción, estilo e interpretación en la Música - Traducción: Miguel Angel Gómez Martínez - Real Musical, 1989) 


sabato 15 giugno 2024

Il soprano Amaduzzi sulla grande quantità-qualità di fiato, l'ottima tecnica vocale e i foniatri visti in 30 anni d'attività solo 2 volte

MICRO MEDICAL PRINTER SPIROMETER (Astrea Amaduzzi, age 28) - foniatra, Maria Elena Berioli

Il soprano lirico puro "di coloratura" e Maestra internazionale di Belcanto Astrea Amaduzzi su:
- la sua grande quantità-qualità di fiato ed
- ottima tecnica vocale,
peculiarità constatate dai foniatri, dei quali non ha mai avuto bisogno in 30 anni d'attività lirica

(è stata infatti visitata solo due volte:

- la prima volta dalla Berioli nel 2000 per un esame spirometrico fatto a tutti i cantanti iscritti all'Accademia "Toscanini" di Parma - N.B. essendosi sbiadito col tempo lo scontrino relativo all'esame della foniatra, la cantante ha dovuto ripassare a penna il testo;
- mentre la seconda volta da Rosanna de Vita, molto più tardi nel 2016, a Roma, a seguito di una persistente indisposizione influenzale)!!!

La Berioli disse:
"No, non è possibile... ma, te hai una quantità e una qualità nel soffio che è una cosa incredibile, hai proprio la resistenza di un atleta uomo, non di un atleta femmina, proprio di un atleta uomo", e anche: "sei uno splendido soprano lirico!"

Rosanna de Vita, invece, ha detto:
"Se tutti avessero la tua tecnica vocale io morireri di fame...!!!"


(intervista-audio fatta da uno studente di canto tenore, G.R., al soprano Astrea Amaduzzi - al termine di un'intensa giornata d'insegnamento passata tra spiegazioni teorico-pratiche, esempi vocali e lavorando all'impostazione, allo sviluppo e al perfezionamento canoro di vari registri vocali - realizzata a Marina Romea-Ravenna, il 24 maggio 2024) 



domenica 9 giugno 2024

Il Belcanto Italiano Trio tra opera e canzoni napoletane, per la rassegna "a cena con il maestro"


Arie, duetti e terzetti. Un programma poliedrico e raffinato che non dimentica nemmeno le celebrazioni per il centenario pucciniano, omaggiando verso la conclusione della seconda parte il Cigno di Lucca con tre brani da due celebri opere di Puccini: "Quando me'n vo'" da "La bohème", "Ancora un passo or via" e il Coro 'a bocca chiusa' da "Madama Butterfly".
Per la rassegna "A cena con il maestro" organizzata dall'associazione Artemisnike, il pubblico presente martedì 11 giugno 2024 alle ore 18.00, presso la graziosa sala del Quantum, in via F. De Sanctis, 7 a Canali di Reggio Emilia (Parco del Crostolo), avrà la possibilità di ascoltare un concerto d'altri tempi, raffinato e curato nei minimi dettagli.

Un'esecuzione di tre cantanti che muovono i loro passi verso una dimensione artistica sulla via del Belcanto.
Gli interpreti sono i soprani Astrea Amaduzzi e Diana Corradini, affiancati dal baritono Pier Zordan e dal pianista e maestro concertatore Mattia Peli.
A partire dagli inizi del 2000 - l'Amaduzzi come cantante lirica e Peli come direttore d'orchestra, pianista e compositore - si sono esibiti, sia in produzioni operistiche che come concertisti, in auditori ed importanti basiliche d'Italia e in diversi teatri italiani, ed all'estero in sale da concerto e prestigiose chiese: in Inghilterra (Londra), Svezia (Stoccolma), Germania (Duisburg e Regensburg), Repubblica Ceca (Praga), Polonia (Varsavia e Tarnów), Francia (Saint-Mandrier-sur-Mer) ed in Israele (Afula e Gerusalemme vecchia). Dal 2011 formano - come duo soprano e pianoforte/organo - il Belcanto Italiano Duo: ad essi si uniranno martedì pomeriggio Diana Corradini e Pier Zordan.

Con musiche di Mozart, Rossini, Malibrán, Cottrau, Bizet, Tosti, Verdi, Mascagni, Catalani, Cilea e Puccini, sarà possibile intraprendere un viaggio che alterna passioni accese alla più pura ilarità, senza tralasciare il puro dramma e perfino le canzoni napoletane, a rappresentare un'italianità altissima e luminosa, orgogliosa di aver inventato, tra tutti nel mondo, l'opera lirica.
Il concerto è a ingresso libero fino a esaurimento posti, seguirà, per chi vorrà fermarsi, la cena organizzata dal Ristorante Quantum.
Un vero convivio di arte e gioia, a cena, con il maestro, con tanta musica nel cuore.

Per prenotazioni: 0522 284425 - 338 9231113

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- PROGRAMMA -

Parte I:

W.A. Mozart - Duetto "Cinque, dieci" (da "Le nozze di Figaro", 1786) - Pier Zordan, baritono - Diana Corradini, soprano

W.A. Mozart - "Porgi, amor, qualche ristoro" (da "Le nozze di Figaro", 1786) - Astrea Amaduzzi, soprano

W.A. Mozart - "Non più andrai, farfallone amoroso" (da "Le nozze di Figaro", 1786) - Pier Zordan, baritono

W.A. Mozart - Duetto "Sull'aria...Che soave zeffiretto" (da "Le nozze di Figaro", 1786) - Astrea Amaduzzi, Diana Corradini, soprani

G. Rossini - "Le femmine d'Italia" (da "L'italiana in Algeri", 1813) - Pier Zordan, baritono

G. Cottrau - Serenata amalfitana (dai "Passatempi musicali", 1824-1845) - Astrea Amaduzzi, soprano

Tosti - "Marechiare" (1886) - Diana Corradini, soprano

M. Malibrán - Nuova Tarantella "No chiù lo Guarracino" (pubbl. in "Matinées musicales de M.me Malibran. Album lirique", ed. a Napoli da B. Girard e C. nel 1832) - Astrea Amaduzzi, soprano

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Parte II:

A. Catalani - "Ebben? Ne andrò lontana" (da "La Wally", 1892) - Diana Corradini, soprano

F. Cilea - "Io son l'umile ancella" (dall' "Adriana Lecouvreur", 1902) - Astrea Amaduzzi, soprano

P. Mascagni - "Voi lo sapete, o mamma" (da "Cavalleria rusticana", 1890) - Diana Corradini, soprano

G. Verdi - "Tregua è cogli Unni...Dagli immortali vertici...E' gettata la mia sorte (dall' "Attila", 1846) - Pier Zordan, baritono

G. Verdi - "Pace, mio Dio" (da "La forza del destino", 1862) - Astrea Amaduzzi, soprano

G. Bizet - "Vôtre toast...Toreador" (da "Carmen", 1875) - Pier Zordan, baritono

G. Puccini - "Quando me'n vo'" (da "La bohème", 1896) - Diana Corradini, soprano

G. Puccini - "Ancora un passo or via" (da "Madama Butterfly", 1904) - Astrea Amaduzzi, soprano

G. Puccini - Coro 'a bocca chiusa' (finale dell'Atto II di "Madama Butterfly", 1904) - Mattia Peli, pf. solo

W.A. Mozart - Terzettino "Soave sia il vento" (da "Così fan tutte", 1790) - Astrea Amaduzzi, Diana Corradini, soprani - Pier Zordan, baritono

"PUCCINI CELEBRATION" con il 'Belcanto Italiano Duo' a Milano - 17 maggio 2024

"PUCCINI CELEBRATION" con il 'Belcanto Italiano Duo' a Milano - 17 maggio 2024

Bellissima "PUCCINI CELEBRATION", quella di venerdì pomeriggio 17 maggio 2024 a Milano, con un programma musicale meno lungo del consueto, ma ancor più intenso ed espressivo del solito, che è assai piaciuto agli ascoltatori e in alcuni brani addirittura ha commosso i 'cuori sensibili'...


Puccini - Preludio (dall'opera-ballo "Le villi", 1883) - Mattia Peli, pianoforte solo

Puccini - "Sole e Amore" (1888, tema del Quartetto de "La Bohème") - 

Astrea Amaduzzi, soprano

Puccini - 'Piccolo Valzer' - Mattia Peli, pianoforte solo (tema di Musetta "Quando me'n vo'" de "La Bohème", 1894)

Puccini - "Ancora un passo or via" (aria di Cio-Cio-San, da "Madama Butterfly", 1904) - Astrea Amaduzzi, soprano

Puccini - Coro 'a bocca chiusa' (finale dell'Atto II di "Madama Butterfly", 1904) - 

Astrea Amaduzzi, soprano

Puccini - 'Intermezzo' introduttivo all'atto III (da "Madama Butterfly", 1904) - 

Mattia Peli, pianoforte solo

Puccini - "Che tua madre dovrà" (dall'atto II di "Madama Butterfly", 1904) - 

Astrea Amaduzzi, soprano

Puccini - "Terra e mare" (1902) - Astrea Amaduzzi, soprano

Puccini - Preludio all'atto III (da "La rondine", 1920-21) - 

Mattia Peli, pianoforte solo

Puccini - "Chi il bel sogno di Doretta" (da "La rondine", 1917) - 

Astrea Amaduzzi, soprano

Ci vediamo al prossimo concerto del Belcanto Italiano Duo!



mercoledì 24 aprile 2024

Il Festival Itinerante di Belcanto Italiano ai Navigli di Milano


Belcanto Italiano, marchio nazionale che nel 2024 celebra i dieci anni dalla sua creazione, festeggia il suo compleanno con nuovi appuntamenti e con il suo esclusivo Festival.

Per gli amanti della grande musica classica di Milano, il 27 aprile, sui Navigli, alle ore 21,00 sarà dato avvio a un appuntamento imperdibile: il Festival internazionale 'itinerante' di Belcanto Italiano sarà ospitato nella graziosa chiesa di San Silvestro con il concerto "DIXIT DOMINUS".
L'evento prende il nome dalla composizione di uno dei figli del grande Bach, Johann Christian Bach: il "Dixit Dominus" in re maggiore - WE15 che ebbe la sua prima esecuzione assoluta a Milano il 22 giugno 1758, nella chiesa di San Francesco Grande (che ora non esiste più), salmo dal quale, in avvio di serata, verrà eseguito l'angelico brano per soprano "Gloria, Patri et Filio, et Spiritui sancto".

Interpreti del concerto sono i Maestri Astrea Amaduzzi, soprano - Mattia Peli, organo - e alcuni degli allievi dell'Accademia Nazionale di Belcanto Italiano Diana Corradini, soprano - Massimo Garrone, tenore - Pier Luigi Melis, basso, con la partecipazione del tenore reatino Stefano Rossi.

Il ricco programma musicale, che propone ascolti in un excursus temporale che va dal Seicento sino alla fine dell'Ottocento, è impreziosito da brani d'agilità eseguiti dalla voce belcantistica di Astrea Amaduzzi, come il "Laudamus te" della 'Grande Messa in do minore' mozartiana e il primo movimento del mottetto vivaldiano "In furore iustissime irae": si potranno ascoltare musiche vocali sacre e operistiche d'ispirazione sacra di D. Castello, Monteverdi, Vivaldi, Telemann, Joh.Ch. Bach, Mozart, Rossini, Verdi, Franck, Puccini e Mascagni.

Il Festival di Belcanto Italiano si muove sul doppio binario dell'opera e della musica sacra, e ha portato, dal 2022 in poi, concerti operistici, recitals, concerti di musica sacra e opere in città quali Alessandria, Venezia, Milano, Reggio Emilia, Rieti, Cremona, senza tralasciare realtà di piccole località, portando la grande musica anche in piccoli paesi.

Il Festival ha avuto importanti patrocini: del Comitato per i festeggiamenti pucciniani "Puccini100" con la direzione artistica del Maestro Alberto Veronesi, del Ministero dell'Interno, della Confederazione Nazionale Archeologi, della Fondazione Mercadante di Roma, del Museo della Radio di Verona.

Quando non sono le persone ad entrare nella realtà di un festival musicale, ma è il festival ad avere un respiro internazionale perché riunisce allievi e docenti di diverse aree del mondo e si svolge in itinere, ecco che avviene una magia: ci si rende conto che la musica lega, unisce, avvicina, viaggia, favorisce relazioni, amicizie e benessere, protagonista di una bellezza antica, che, sulle vie percorse senza motori né telefoni, dai grandi compositori, non conoscerà mai fretta.

Spiccano all'attenzione, nel programma musicale di sabato sera, brani come il tenorile "Ingemisco" e il sopranile "Requiem aeternam" dal celebre Requiem verdiano anch'esso 'nato', per così dire, a Milano nel 1874, e naturalmente - nell'anno pucciniano in corso, che celebra i cento anni della scomparsa del Cigno di Lucca - l'omaggio non poteva che essere dovuto, con tre brani quali l'interessante "Gratias agimus tibi" per tenore, dalla giovanile "Messa di gloria", e i rari "Ad una morta! (Spirto gentil)" e il Largo religioso "Salve Regina" composti nel periodo 1881-82, quando il compositore toscano era ancora studente al Conservatorio di Milano, che il pubblico milanese potrà ascoltare in versioni complete quasi mai eseguite, secondo autografi recentemente ritrovati, con idee musicali poi riutilizzate da Puccini nelle sue prime due opere giovanili "Le Villi" ed "Edgar".

Ingresso libero, sino ad esaurimento posti.

mercoledì 20 marzo 2024

Il Belcanto Italiano Duo nel cuore d'Italia, a Rieti, per un concerto sulle diverse culture della fede


Dopo successi nazionali ed internazionali il Belcanto Italiano Duo torna a Rieti. In Piazza San Rufo, nota anche per essere il "centro esatto d'Italia", nella splendida cornice altomedievale della chiesa di San Rufo, ristrutturata nella metà del Settecento, il 23 marzo 2024, alle ore 18,30, si ripeterà l'incanto della grande musica che coprirà il vasto periodo che va dal Medioevo con Hildegard von Bingen fino ad arrivare alla fine dell'Ottocento con Puccini.

Il titolo del concerto, racconta già un ampio valore tematico di culture e narra un cammino di religiosità intima e vera: "La fede nell'opera e nella musica sacra".

Gli artisti, Astrea Amaduzzi soprano eclettico e raffinato, e il pianista Mattia Peli, attento studioso e poliedrico, saranno affiancati dai tenori Stefano Rossi e Massimiliano Garrone, in un crescendo lirico intenso e difficile ormai da ascoltare perfino nei grandi teatri, perché fatto anche di repertorio piuttosto raro e di scrittura virtuosistica.

Il concerto, che gode tra l'altro anche del patrocinio del Ministero dell'Interno e delle Comunicazioni Sociali di Rieti, e con l'attenta supervisione del direttore artistico, Renzo Fedri, è promosso dalla 5° Rassegna "Passaggio attraverso la Passione".

Ricco, vario e di alto livello artistico il programma, che propone anche un triplice omaggio: il compositore Giacomo Puccini nel Centenario della scomparsa, la stirpe musicale della famiglia Fedri, e il tenore Beniamino Gigli.



Programma del concerto:

G. Rossini - "Crucifixus" dalla "Petite messe solennelle" (1863)  - Astrea Amaduzzi, soprano

G.B. Pergolesi - "Salve Regina" in la minore per soprano (1° e 4° mov. "Salve Regina" - "O clemens, o pia", 1730) - Astrea Amaduzzi, soprano

Dario Castello - "Exultate Deo" (1625) - Massimo Garrone, tenore

W.A. Mozart - "Laudamus te" (dalla "Missa" in Do minore, 1783 - K.427) - Astrea Amaduzzi, soprano

C. Franck - Panis angelicus (dalla "Messe solennelle" op.12, 1872) - Stefano Rossi, Massimo Garrone, tenori

A. Vivaldi - "In furore iustissime irae" (1° mov. dal mottetto per soprano "In furore iustissime irae", 1725 ca. - RV 626) - Astrea Amaduzzi, soprano

C. Monteverdi - "Laudate Dominum" (dalla "Selva morale e spirituale", 1640) - Massimo Garrone, tenore

G. Verdi - "La Vergine degli angeli" (da "La forza del destino", 1869) - Astrea Amaduzzi, soprano

G. Verdi - "Son giunta, grazie o Dio...Madre, pietosa Vergine" (da "La forza del destino", 1869) - Astrea Amaduzzi, soprano - Massimo Garrone, tenore

G. Puccini - "Gratias agimus tibi", per tenore solo (dalla "Messa di Gloria", 1878-80) - Stefano Rossi, tenore

P. Mascagni - "Ave Maria" (sulla melodia dell'Intermezzo di "Cavalleria rusticana", 1890) - Astrea Amaduzzi, soprano

F. Liszt - Pater Noster (1847) - n.5 delle "Harmonies poétiques at religieuses" - Mattia Peli

G. Rossini - "Dal soggiorno degli estinti...Ma se alfin placato il nembo" (da "L'assedio di Corinto", 1826)

H. von Bingen - "Ave generosa", inno medioevale del XII sec. - Astrea Amaduzzi, soprano

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

mercoledì 13 marzo 2024

Chi ha il coraggio di contestare Verdi e Puccini sulla necessità di 'rispettare la partitura'?

Verdi e Puccini chiedono di rispettare le loro partiture musicali

A tutti coloro che sostengono che le esecuzioni delle creazioni operistiche possano essere (o addirittura, per alcune persone, 'debbano essere'!!!) "modificate continuamente e liberamente" al fine di rendere a detta loro, più espressiva musicalmente la musica o, per altri, al fine di 'attualizzare' la scena, rivolgiamo una semplice domanda (con video finale):

C'E' QUALCUNO CHE HA IL CORAGGIO DI CONTESTARE VERDI E PUCCINI SULLA NECESSITA' DI RISPETTARE LA PARTITURA (che comprende sia le note musicali scelte dal compositore che le indicazioni musicali-interpretative che le didascalie sceniche)???
 
PUCCINI
"Tutto non si può scrivere" - ammoniva Puccini, alludendo, si capisce, al "quid" imponderabile che la musica è chiamata ad esternare con la forza espressiva, "spesso condensata" - aggiungeva acutamente - "in una sola nota e perfino in una pausa": in uno di quei silenzi che il grande Maestro chiamava "musica sottintesa".
"Ma se tutto non è possibile scrivere, da parte nostra, si rispetti al massimo grado, da parte degli esecutori, ciò che è stato possibile segnare negli spartiti e nelle partiture". E questo, si badi bene, lo diceva parlando della musica di altri musicisti, che venerava: ma, si capisce, lo stesso discorso poteva e doveva servire per la sua musica. Per la quale, bisogna dirlo, era esigentissimo.
Così si legge nell'introduzione del libro "Puccini interprete di se stesso" del 1954, scritto da Luigi Ricci, rinomato pianista, preparatore vocale e direttore, che collaborò con Puccini per alcuni anni preparando le opere da Manon Lescaut al Trittico.
 
 
  
N.B. - Quando era a Roma, Puccini frequentava abitualmente l'Augusteo. La grande sala, ove si svolgevano i concerti dell'Accademia di S. Cecilia, diveniva fonte del maggior piacere quando a dirigere era un maestro da lui apprezzato. Fra questi, ammirava in modo particolare Bernardino Molinari (direttore stabile dei Concerti di S. Cecilia), Arturo Toscanini, Gino Marinuzzi, Franz Schalk, Bruno Walter, Victor De Sabata.
Di quest'ultimo, in particolare, apprezzava molto come eseguiva la sua Rondine, opera alla quale teneva moltissimo.
Ricordava Guido Marotti:

«La direzione di De Sabata di quest'opera era una delle poche che rendesse soddisfatto Puccini; degli altri maestri diceva: "Non la sanno dirigere, l'appesantiscono". Assieme a Puccini sono stato alla prova generale de "La Rondine", al Teatro Costanzi di Roma, nel gennaio 1918. Direttore era il maestro Ettore Panizza. Puccini fumava come un caminetto. Eravamo soli in teatro. Ad un tratto mi chiese: "Che te ne pare?". Gli risposi: "Il difetto sta nel manico". E Puccini di rimando, accendendosi l'ennesima sigaretta: "Questo direttore non ha capito niente dell'opera. Crede di dirigere Wagner: tutto pesante. E sì che ho scritto PPPPPP nello spartito; è pieno di PPPPPP che vogliono dire 'piano'. Ma il direttore non ha capito niente".»

(Intervista pubblicata nel quotidiano "Avanti!" del 17 febbraio 1985)
 
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VERDI
A Giulio Ricordi - Genova, 11 aprile 1871 - scriveva:
"(...) io voglio un solo creatore, e m'accontento che si eseguisca semplicemente ed esattamente quello che ho scritto; il male sta che non si eseguisce mai quello che è scritto. (...) Io non ammetto né ai Cantanti né ai Direttori la facoltà di "creare", che, come dissi prima, è un principio che conduce all'abisso... Volete un esempio? Voi mi citaste altra volta con lode un effetto che Mariani traeva dalla sinfonia della "Forza del Destino", facendo entrare gli "ottoni" in "sol" con un fortissimo. Ebbene: io disapprovo quest'effetto. Quelli ottoni a "mezza voce" nel mio concetto dovevano, e non potevano esprimere altro, che il Canto religioso del Frate. Il "fortissimo" di Mariani altera completamente il carattere, e quello squarcio diventa una fanfara guerriera: cosa che non ha nulla a che fare col soggetto del dramma, in cui la parte guerriera è tutt'affatto episodica. (...)"