martedì 2 settembre 2025

Al Teatro Filo di Cremona va in scena "Turandot", l'ultima opera lirica di Giacomo Puccini, con il Festival di Belcanto Italiano

Locandina "TURANDOT" di Puccini con Belcanto Italiano - Teatro Filo di Cremona, 8 settembre 2025

Esotismo, dolcezza, potenza drammatica, tinte guizzanti oppure oscure: la Compagnia Lirica Internazionale di Belcanto Italiano porta al Teatro Filodrammatici di Cremona lunedì 8 settembre 2025, alle ore 20.45, l'ultima iconica opera di Giacomo Puccini, che il Cigno di Lucca compose nell'arco di quasi cinque anni, dal 1920 al 1924.
"Turandot" è ambientata in Cina, in una dimensione senza tempo, come sottolinea la stessa didascalia sullo spartito 'incompiuto' di Puccini: "A Pechino, al tempo delle favole".
"Ma il mio mistero è chiuso in me", una frase simbolica detta da Calaf, che cela un'incredibile affinità con l'enigma del finale di "Turandot".
L'allestimento del Festival Internazionale itinerante di Belcanto Italiano, che ha il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona, trasporterà il pubblico in questa dimensione favolistica in una selezione di assoluta arte.

A tratteggiare i personaggi le splendide voci dei protagonisti: il soprano drammatico Eva Sun (dagli Stati Uniti) nel ruolo dell'altera Turandot, voce di indubbia potenza nei forti, ma anche capace di offrire agli ascoltatori espressive 'mezze voci', così come il soprano lirico Astrea Amaduzzi - reduce dal successo in Toscana di una "Madama Butterfly" a Villa Bertelli nel ruolo della protagonista -, rinomata per i suoi angelici 'filati' in pianissimo in zona acuta, che darà voce alla dolce Liù, il tenore drammatico Stefano Rossi al coraggioso e indomito Calaf, il basso Vicente Domínguez Rosario (da Gran Canaria) al saggio Timur.
A coronare il cast internazionale, gli altri personaggi: L'imperatore Altoum/Araldi - Jacopo Tagliaferri, Un Mandarino/Ping, grande cancelliere - Fabio Scascighini (dalla Svizzera), Il Principe di Persia/Araldi - Andrea Torciere.

L'allestimento, in forma semiscenica, sarà concertato e accompagnato al pianoforte dal Maestro Mattia Peli, non solo eccellente interprete, ma anche noto ricercatore e studioso di Puccini, nonché fondatore di un gruppo Facebook, nato tredici anni fa, sempre in crescita - "Giacomo Puccini genio italiano" - che conta oltre 18.000 iscritti da ogni parte del mondo.

Per l'ingresso a offerta libera è richiesta la prenotazione telefonica via telefono o WhatsApp al numero 3475853253.

È garantito un 'ingresso' in un mondo incantato, dove la musica di Puccini continua a risuonare senza spazio e senza tempo, per condurci nel mondo delle più pure emozioni.

giovedì 14 agosto 2025

A Villa Bertelli l'incanto di "Butterfly" con il soprano Astrea Amaduzzi e la Compagnia Lirica Internazionale di 'Belcanto Italiano'

Il 30 agosto 2025 il soprano lirico Astrea Amaduzzi interpreterà il ruolo di Cio-Cio-San, la protagonista dell'opera "Madama Butterfly" di Giacomo Puccini, a Villa Bertelli (Forte dei Marmi)

Sabato 30 agosto 2025, alle ore 21, il Giardino dei Lecci di Villa Bertelli, a Forte dei Marmi, si trasformerà in un angolo fiorito di Giappone per ospitare "Madama Butterfly", uno dei più struggenti capolavori di Giacomo Puccini.
L’evento, promosso dal Festival Internazionale Itinerante di Bel Canto Italiano, rientra tra le celebrazioni del Centenario Pucciniano, in onore del grande compositore lucchese a cento anni dalla sua scomparsa. Opera che Puccini stesso definì “la mia perla”, Butterfly racchiude tutta la maturità stilistica del maestro toscano. Già dal primo atto, ricco di sonorità e ritmi giapponesi, lo spettatore, trasportato nell’atmosfera delicata e intensa di  Nagasaki, vede prendere vita il dramma della giovane geisha Cio-Cio-San, simbolo eterno di amore, attesa e tradimento.

Nel ruolo della protagonista salirà sul palco il soprano Astrea Amaduzzi, interprete dal forte impatto scenico ed emotivo, che, da rinomata belcantista, tratteggerà in modo raffinato il ruolo di Madama F. B. Pinkerton con innumerevoli colori, timbri e dinamiche diverse, mettendo in evidenza non solo i forti ma anche le 'mezze voci' e i pianissimi "filati" richiesti dallo spartito pucciniano. Sarà affiancata, in questa scelta esecutiva d'estrema dolcezza, dal tenore Eero Lasorla nel ruolo del tenente Pinkerton.
A completare il cast tra gli altri: il mezzosoprano Nadia Pirazzini (Suzuki), il baritono Pier Zordan (Sharpless), il tenore Kalil Silva (Goro), il baritono Davide Spantigati (zio Bonzo), il tenore Alessandro Barbano (Yamadori) e il soprano Diana Corradini (Kate Pinkerton).

La direzione musicale è affidata al Maestro Mattia Peli che, da musicista eclettico, è noto per saper ricreare al pianoforte le sonorità orchestrali e sostenere le voci nel rispetto della partitura, mentre regia e costumi portano la firma di Mauro Pardini.
A rendere la messinscena ancora più suggestiva contribuiranno autentici kimono storici appartenuti al celebre soprano Toti Dal Monte, risalenti agli anni ’40, che aggiungeranno un tocco di eleganza e autenticità alla cornice visiva. Le scenografie, curate da Roberto Bernini e dallo stesso Pardini, saranno essenziali ma raffinate, dominate dal colore rosso, filo conduttore simbolico della narrazione e delle passioni che attraversano la vicenda.
Attraverso una tessitura musicale coinvolgente, la Corale “Giacomo Puccini” di Torre del Lago, diretta dal Maestro Marco Trasatti, donerà ulteriore intensità e pathos alla serata.

Sarà una notte di fine estate immersa nella bellezza del canto e del sentimento, in cui Oriente e Occidente si incontrano nel nome della musica e della memoria. Un appuntamento imperdibile per gli amanti dell’opera e della cultura, nella cornice elegante e storica della Versilia, dove il tempo sembra fermarsi per lasciare spazio all’incanto.

Ingresso, fino ad esaurimento posti: euro 10. Si consiglia vivamente la prenotazione. Per informazioni è possibile contattare il numero 0584/787251.

Locandina ufficiale dell'evento - MADAMA BUTTERFLY di Puccini a Villa Bertelli - 30 agosto 2025 - con il soprano Astrea Amaduzzi e la Compagnia Lirica Internazionale di 'Belcanto Italiano'

https://www.villabertelli.it/evento/madama-butterfly-di-giacomo-puccini-opera-in-tre-atti/

sabato 21 giugno 2025

A Reggio Emilia torna, come ospite speciale, il Belcanto Italiano Duo in concerto, interpretando le arie "di coloratura" di Vivaldi e Mozart


Il 21 giugno 2025 si esibiranno a Reggio Emilia gli 'Archi Ravegnani', diretti da Marina Mammarella, assieme ai soprani Diana Corradini ed Astrea Amaduzzi che, in duo con il M° Mattia Peli al pianoforte, interpreterà alcuni brani sacri, tra i quali anche due arie "di coloratura": il "Laudamus te", dalla 'Messa in do minore' di Mozart e "In furore justissime irae" di Vivaldi. 

Il concerto avrà luogo presso la Chiesa dei Cappuccini, in via A.Ferrari Bonini 2A, nella bella e picevole cittadina emiliana.

Per info (Tel. o WhatsApp) 348.2236390

mercoledì 11 giugno 2025

Il Belcanto Italiano Duo a Milano con le arie della Contessa delle "Nozze" mozartiane, nello spettacolo su Casanova celebrato nel tricentenario della nascita


A Milano il 12 giugno 2025 il Belcanto Italiano Duo, formato dal soprano Astrea Amaduzzi e dal M° Mattia Peli al pianoforte, eseguirà le arie della Contessa dalle "Nozze di Figaro" mozartiane - "Porgi amor" e "Dove sono i bei momenti", con la cabaletta conclusiva "Ah! se almen la mia costanza" - all'interno del serale spettacolo teatral-musicale intitolato «"Giacomo Casanova" (Memoires) - Nel tricentenario celebrativo della nascita», che avrà luogo presso l'Auditorium Stefano Cerri, con la regia di Paola Pellegrino. 

Vi aspettiamo numerosi!

giovedì 5 giugno 2025

Puccini celebrato con un concerto esclusivo dal Festival Internazionale itinerante di Belcanto Italiano ® a Viareggio

Un programma musicale esclusivo, un luogo magico, Il Duo più belcantistico d'Italia, un raduno di appassionati della musica del grande Puccini, uno storico raffinato, due deliziose voci bianche: questi sono gli ingredienti preziosi del concerto "Giacomo Puccini genio italiano" che si svolgerà a Viareggio il prossimo sabato 7 giugno 2025.

L'appuntamento è alla Misericordia di Viareggio alle ore 17,00,  dove si darà il via ad un raduno internazionale con un concerto interamente dedicato alla musica di Puccini in cui prenderanno vita Manon Lescaut, Tosca, Cio-Cio-San (Butterfly) e Liù, in un viaggio musicale pucciniano tra i pioppi curvati dal vento, la casetta di Cavaradossi e Tosca, il mare di Butterfly, l'alcova di Manon e i monti dell'Est di Turandot.


Vale spendere qualche parola anche per la cornice del concerto: la Misericordia di Viareggio, che sorge in Via Cavallotti 97; si tratta di uno dei più eleganti e suggestivi edifici storici dell’intera città. È sotto la tutela del patrimonio artistico delle Belle Arti ed ha una facciata con decorazioni realizzate da Galileo Chini, amico di Puccini, che fu anche scenografo per la prima assoluta di Turandot.

L'appassionante programma sarà eseguito dal "Belcanto Italiano Duo", formato da due interpreti d'eccezione: il soprano Astrea Amaduzzi e il pianista Mattia Peli.

I due interpreti distinguono, a livello internazionale, per aver scelto una linea di esecuzione raffinata, filologica e proprio per questo, rara.

Molto attesa anche l'esecuzione delle due voci bianche Sophia Peli e Gilda Modena che conferiranno al concerto una deliziosa nota infantile fatta di "piccole cose" tanto care al Maestro Puccini.


A ornare meravigliosamente il concerto, ci sarà la "voce" d'altri tempi:  il timbro illustre dell'originale pianoforte a coda di Giacomo Puccini. Il concerto si inserisce all'interno del raduno dei membri del gruppo Facebook estremamente attivo, "Giacomo Puccini genio italiano": community di oltre 16.000 membri, che vanta decine di post pubblicati, commentati  seguiti ogni giorno da centinaia di appassionati da tutto il mondo, fondato dal Maestro Mattia Peli, ormai conosciuto in tutto il mondo.

L'ingresso al concerto è con offerta libera, ma si consiglia di prenotare il posto al n. 3475853253 tramite telefono o messaggio WhatsApp

lunedì 2 giugno 2025

A Viareggio il 7 e 8 giugno il concerto "Giacomo Puccini, genio italiano" ed il raduno internazionale del gruppo pucciniano più numeroso e longevo del web


Qualche numero potrà fare chiarezza: 13 anni di attività quotidiana costante, 16.830 membri italiani e stranieri, centinaia di visualizzazioni quotidiane per ciascun post pubblicato: si tratta del gruppo "Giacomo Puccini, genio italiano" che porta alto il nome del grande compositore.
Il gruppo, creato dal M° Mattia Peli il 5 maggio 2012, si è distinto per la qualità delle sue pubblicazioni, tanto da essere noto perfino alle illustri Fondazioni dedicate al grande compositore toscano. E quando il web, usato con intelligenza, fa finalmente cultura libera, c'è davvero motivo di festeggiare: con un raduno internazionale di alcuni appassionati pucciniani, membri di questo gruppo Facebook dedicato a Puccini più numeroso e longevo del web.

Si comincia il 7 giugno: il primo appuntamento è alla Misericordia di Viareggio alle ore 17,00,  dove si darà il via alla manifestazione con un concerto interamente dedicato alla musica di Puccini in cui prenderanno vita Manon Lescaut, Tosca, Cio-Cio-San (Butterfly) e Liù, in un viaggio musicale pucciniano tra i pioppi curvati dal vento, la casetta di Cavaradossi e Tosca, il mare di Butterfly, l'alcova di Manon e i monti dell'Est di Turandot.
A dare vita ai personaggi, il "Belcanto Italiano Duo" formato da due interpreti d'eccezione e una "voce" d'altri tempi: il soprano Astrea Amaduzzi e il pianista Mattia Peli, che si distinguono, a livello internazionale, per aver scelto una linea di esecuzione raffinata, filologica e proprio per questo, appassionata; e la 'voce illustre' del pianoforte a coda di Giacomo Puccini.
Tra un brano vocale e l'altro, non mancheranno pagine strumentali di struggente forza e dolcezza evocativa, quali il famosissimo Intermezzo da "Manon Lescaut", l'Intermezzo da "Madama Butterfly", il Preludio all'atto III della "Rondine" ed il Coro interno 'a bocca chiusa', (finale dell'atto II di "Madama Butterfly") nella versione per pf. solo, come da spartito pubblicato su 'Musica e Musicisti' del 15 agosto 1904.
Particolarmente attesa, per il concerto, è la partecipazione straordinaria delle voci bianche Sophia Peli e Gilda Modena che interpreteranno "Là, sui monti dell'Est" dalla "Turandot", ultima misteriosa e incompiuta opera del Cigno di Lucca.

Il giorno seguente (8 giugno) il raduno si sposterà prima nella magica villa di Puccini a Torre del Lago, e poi a Lucca, nella sua casa natale, sede ora del "Puccini Museum".

Il concerto è aperto anche a chi non prende parte al raduno, ma è consigliabile prenotare per assicurarsi in tempo i posti disponibili.
Ingresso al concerto con offerta libera -

Informazioni e prenotazioni via telefono o WhatsApp al numero 347.5853253

mercoledì 28 maggio 2025

Qualità necessarie per il ruolo di VIOLETTA, nella "Traviata" di Verdi

Fanny Salvini-Donatelli, prima Violetta della storia

QUALITÀ NECESSARIE PER IL RUOLO DI 'VIOLETTA':
l'esempio principe di Fanny Salvini-Donatelli (nata Francesca Lucchi, 1815 – 1891), soprano fiorentino 38enne, 'prima interprete assoluta' della Traviata - già con quattordici anni di carriera alle spalle, nella quale aveva interpretato anche l'Elvira dei 'Puritani' di Bellini - che secondo Tommaso Locatelli, critico particolarmente attendibile, "cantava i PASSI D'AGILITÀ - per lei scritti da Verdi - con PERIZIA e PERFEZION" e "rinnovava ogni sera le stesse meraviglie con la sua PORTENTOSA AGILITÀ e SICUREZZA"!!!

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Violetta, secondo Verdi:

Parigi, 1 dicembre 1853.
Caro Vigna,
Non desidererei di meglio che di vedere rimontata la «Traviata» che, tu lo sai, amo come tutte le altre opere mie, ma vorrei che ciò si facesse con artisti eccellenti e sopratutto adattati a quella musica. Per la «Traviata» si richiede una prima donna di primo sentire, di canto appassionato e di bella presenza. Senza queste qualità è impossibile un successo. La Bendazzi, per quanto buona artista non può unire queste qualità. (...)



23 marzo 1854.
Caro Vigna, (...)
Dopo un anno, ho esaminato bene ed a mente fredda questa povera «Traviata», mi ostino a credere che non sia poi sì cattiva e diavola come si vorrebbe; il terzo atto è di gran lunga superiore al resto dell'opera: che il primo è il più debole, e che il Duetto e Finale del secondo atto dovevano produrre maggiore effetto. Vedremo alla riproduzione. Tutto dipende, io credo, dalla prima donna. Del resto sarà quel che Dio vorrà .... Amen. (...)



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Notizie teatrali.
Bollettino degli Spettacoli della Stagione. — Gran Teatro la Fenice. — "La Traviata", libretto di F. M. Piave, musica del maestro Verdi.

GAZZETTA UFFIZIALE DI VENEZIA, Lunedì 7 marzo 1853:

(...) La Salvini-Donatelli cantò que' passi d'agilità, che molti per lei scrisse il maestro, con una perizia e perfezion da non dirsi: ella rapì il teatro [*], che, alla lettera, la subissò d'applausi. Quest'atto ottenne il maggior trionfo al maestro; si cominciò a chiamarlo, prima ancora che si alzasse la tela, per una soavissima armonia di violini, che preludia allo spartito; poi al brindisi, poi al duetto, poi non so quante altre volte, e solo e con la donna, alla fine dell'atto.
Nel secondo mutò fronte ahimè! la fortuna. Imperciocchè nella guisa medesima che dell'arte oratoria fu detto ch'ella tre cose richiede: azione, azione, azione; tre cose egualmente in quella della musica si domandano: voce, voce, voce. E nel vero un maestro ha un bello inventare, se non ha chi sappia o possa eseguire ciò ch'egli crea. (...) onde tutti i pezzi, che non furono cantati dalla Salvini-Donatelli andarono, per dirla fuor di figura, a precipizio. Nessuno degli altri cantanti trovavasi in piena sanità o sicurezza di gola, quantunque ognuno renda giustizia alla rispettiva loro bravura.
Laonde, pur concedendo che la musica fu magnificamente dall'orchestra sonata, tanto che in un delizioso preludio dell'atto terzo ella meritò che si levasse un grido universale di bravi, con tal fusione ed accordo di suono l'eseguirono i violini, che mossi pareano da un solo archetto, aspetteremo a giudicare il rimanente dell'opera, a non mettere il piede in fallo, ch'ella sia meglio cantata; (...)



GAZZETTA UFFIZIALE DI VENEZIA, Sabato 12 marzo 1853:

(...) Il fatto è che, dopo le prime rappresentazioni, il favore dell'opera è cresciuto; tanto che mercoledì il maestro fu domandato, non solo al prim'atto, ma e al termine del secondo e del terzo. Per verità, l'esecuzione non è delle più finite; e fuor che dal lato della Salvini-Donatelli, la quale rinnova ogni sera le stesse meraviglie con la sua portentosa agilità e sicurezza, ella, l'esecuzione, molto lascia desiderare. E tuttavia l'opera non pure resiste, ma monta (...)

[* Whatever the audience may have thought of Fanny Salvini-Donatelli's physical appearance, they were appreciative of her singing. The critic in "La Gazzetta di Venezia" wrote the following day: "Salvini-Donatelli sang those coloratura passages, of which the maestro wrote so many, with an indescribable skill and perfection. She captivated the theatre." - N.B. : Salvini-Donatelli made her operatic debut in 1839 at the Teatro Apollo in Venice as Rosina in Rossini's "Il barbiere di Siviglia".
She went on to a major career in Italy singing primarily at La Fenice and the Teatro Regio di Parma, where in 1850 a sonnet in her honour, written by the city's epigramist, Artaserse Folli, was distributed to the audience. She also performed at La Scala, the Teatro Regio di Torino, the Teatro Comunale di Bologna, the Teatro Grande di Trieste and several other Italian theatres.
Outside Italy, she sang in Paris, Barcelona, Vienna (where she made her debut in 1843 as Abigaille in "Nabucco" conducted by Verdi himself), and London (where she made her debut in 1858 at the Theatre Royal, Drury Lane as Leonora in "Il trovatore").] 



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- Sulla voce e l'arte della prima interprete di Violetta -

Ha detto di lei lo scrittore italiano Francesco Regli (1802 – 1866):
"La bella sua voce robusta e pieghevole penetra nell'anima, l'accento del suo canto strappa sempre un applauso d'entusiasmo, e fa tessere la più belle corone che tante volte raccolse; corone che non perdono mai la loro fragranza, e sono il più bell'ornamento ed il più caro della vita dell'artista."
E ancora:
"La signora Salvini-Donatelli, oltre essere intelligente ed appassionata cantante, è vera attrice, e diffonde nel cuore di chi l'ascolta la consolazione, la disperazione, la tristezza, l'amore, il riso, le passioni tutte infine e gli affetti del personaggio che rappresenta, del quale si identifica sempre in modo ammirabile."

[Francesco Regli - "Morti e vivi. Biografie artistiche pel nuovo anno 1850" - Tip. Fory e Dalmazzo, Torino, 1850 (a pagina 116)]



WAGNER WROTE 'BEL CANTO' - A.Materna, 1896

Amalie Materna nel ruolo di Isolde nel 1885 (a sinistra) - Incipit della morte di Isolde 'Mild un leise', parte conclusiva del 'Tristan und Isolde' wagneriano (a destra)

WAGNER WROTE 'BEL CANTO'


«When Tristan lies dead and Isolde sings her dying lament over him till her voice grows fainter and dies away, who can say that swan song is not bel canto?» - AMALIE MATERNA, Austrian operatic dramatic soprano, first perfomer of Brünnhilde ("Der Ring des Nibelungen") in 1876 and of Kundry (Parsifal) in 1882 at Bayreuth Festspielhaus!

--> http://belcantoitaliano.blogspot.com/2017/07/del-belcanto-wagneriano.html
http://belcantoitaliano.blogspot.com/2021/01/wagner-e-larte-del-bel-canto-italiano.html

(...) "You ask," 'Does singing Wagner music wear out the voice?' I must answer 'no.' Twenty-five years ago, when I began to sing the master's music, all the people said to me, 'Oh! my dear Materna, in five years you will have no voice; you will have screamed it all away.' Well, that is twenty-five years ago, and my voice is as strong as ever and the high tones are clearer. I was a mezzo-soprano when Wagner first began to teach me his roles. His music wants very high and very low notes. At first I would say, 'Oh, no, not so high as that,' but he would say, 'That must be sung, try,' and always I found he knew best.
There is one mistake that many people who try to sing Wagner's music make. They think it is loud and strong, and that so they must always practice at full voice. That wears out their voices. I have always practiced MEZZA VOCE, for, if you can sing a thing with the half voice, to yourself, you can always sing it with the full voice when you are before the public.
Much depends unpon the conductor. A man who knows and understands Wagner subdues the orchestra so that the sound does not overwhelm the singer. How great poor Hermann Levy was for that. It was a joy to sing 'Parsifal' to his conducting. (...)
But anyway, a singer who produces her voice properly can never force her tones," continued Materna thoughtfully. "If she produces it so," and the disciple of Wagner gave a deep guttural roar, "her voice must wear out very soon, for she is straining the muscles of her throat: but if the sound reverberates so," and this time Materna emitted a tone that rang forward on her palate, after which she added complacently, "that sort of production does not wear out the voice. (...)
But I will tell you what is the first real essential for Wagner singing, and that is to have the BEL CANTO before you begin to study the music dramas. All the time I see poor girls going on the stage with only three or four tones in their voices and they sing Elsa and Eva and Senta. Poor little things; they are almost children and they have not studied half enough. In two years their voices are gone, but it is not singing Wagner that ruined them: oh, no it is because they began to strain their voices in difficult parts before they had acquired enough school to know how to use them. It is terrible nowadays how many unprepared young ladies go on the stage."
Frau Materna says that she attributes her own success in the music dramas largely to the fact that she understood bel canto and could sing Mozart's florid arias before she began to study Wagner's music. She scorns the idea that there is no bel canto in Wagner, however. "Elizabeth's role, is that not all singing?" she asked. "And Elsa, and above all Isolde. When Tristan lies dead and Isolde sings her dying lament over him till her voice grows fainter and dies away, who can say that swan song is not bel canto?" (...)

(from: "The San Francisco Call", Friday, March 13, 1896)

 

"Wagner wrote Bel Canto" (The San Francisco Call, 13 March 1896) - 'How Voices are ruined'