giovedì 27 luglio 2023

Mozart: "LA MUSICA È LA COSA PRINCIPALE IN UN'OPERA LIRICA"

In una lettera scritta al padre Leopold, ecco il "credo" mozartiano nel melodramma: LA MUSICA È LA COSA PRINCIPALE IN UN'OPERA LIRICA

In un periodo storico come questo, nel quale vengono sempre più spesso "imposte" regie non rispettose della musica creata dai grandi geni che hanno fatto la storia del Melodramma, vale la pena fermarsi un attimo e considerare cosa ne abbiano pensato i compositori le cui opere liriche si vanno ovunque nel mondo costantemente 'maltrattando' gravemente: avete mai riflettuto, ad esempio, sul pensiero del celebre Wolfgang Amadeus Mozart?

Ecco ciò che scriveva il 'genio salisburghese' - creatore di una dozzina di opere in lingua italiana (la maggioranza, nella sua produzione teatrale!), più alcune rimaste incompiute - in merito alla sua 'concezione operistica', mentre si apprestava ad iniziare a musicare un nuovo libretto, preparato dal librettista Giambattista Varesco. Il concetto teorico, ma anche soprattutto pratico è chiaro ed egli fa capire che non valga per lui solo per la sua nuova opera in creazione "L'Oca del Cairo" (rimasta poi incompiuta), bensì per qualsiasi opera lirica che un qualsiasi musicista si metta a comporre: "LA MUSICA È LA COSA PRINCIPALE IN UN'OPERA LIRICA"!!!

Queste le sue parole esatte:
« (...) può essere sicuro [Varesco] che il suo libretto non piace se la "Musica" non è buona. – LA "MUSICA" È LA COSA PRINCIPALE IN UN'OPERA LIRICA; – e dunque se deve piacere (e se vuol sperare di essere ricompensato) deve cambiarmi e fondermi tutto quello che voglio e non seguire la sua testa che non ha la minima pratica né conoscenza di teatro. »
(da una lettera del 21 giugno 1783 scritta da W.A.Mozart a suo padre Leopold)

Capito? LA MUSICA - non la regia, né il librettista, lo scenografo, il costumista, il macchinista, il tecnico luci, e tutti gli altri addetti ai lavori non musicisti - è la cosa principale in un'opera lirica per questo grandissimo genio!
Non che le altre cose non siano importanti, certo, ma non sono 'principali' (questo è il concetto concreto!). All'epoca, non esisteva nemmeno il regista come lo conosciamo noi oggigiorno: ma, in ogni caso, non sarebbe cambiato nulla per Amadeus: e dunque l'affermazione perentoria "La Musica è la cosa PRINCIPALE in un'Opera lirica" è ancora valida, che piaccia o no!!!
Pertanto, tutti coloro che lavorano "maneggiando" questi grandi capolavori, come "Le nozze di Figaro", "Così fan tutte", "Don Giovanni", e qualsiasi altra opera lirica concepita da qualsiasi compositore precedente e successivo a Mozart, devono rispettare la musica e il 'senso' della musica creata sulle parole del libretto definitivo scelto dal compositore, per essere reputati operatori dello spettacolo "legittimi". Diversamente, non avendo essi chiesto il permesso di 'modificare' l'opera d'arte agli autori, devono tener presente che sorgerà, anzi è già sorto, chi si oppone a questa deriva "deturpatrice" del patrimonio artistico mondiale pubblico, riportando in auge il modo di rappresentare l'Opera nel rispetto del volere di coloro che musicalmente l'hanno creata: dall'azione scenica, all'interpretazione vocale, alla direzione musicale, e a tutto il resto che, di una serata a teatro, "fa" davvero "OPERA"!

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MUSIC IS THE MAIN THING IN EVERY OPERA!

(...) I can assure him [Varesco] that his libretto will not please if the music is not good. Because MUSIC IS THE MAIN THING IN EVERY OPERA, and if he hopes for success and a good reward, he must let me alter things and reshape the libretto as much and as often as I wish, not merely following his ideas, for he has not the slightest experience and knowledge of the stage.

(from a Letter of 21 June 1783 written by W. A. Mozart to his father Leopold)


[Original text:
(...) daß kann ich ihm versichern daß sein Buch gewiß nicht gefällt, wenn die "Musique" nicht gut ist. – die "Musique" ist also die Haubtsache bey jeder "opera"; – und wenn es also gefallen soll (und er folglich belohnung hoffen will) so muß er mir sachen verändern und umschmelzen so viel und oft ich will, und nicht seinem Kopfe zu folgen, der nicht die geringste "Practic" und theaterkenntnüß hat.]


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