sabato 24 gennaio 2015

L'empirismo nell'insegnamento del Canto Lirico

Empirico è ciò che viene dimostrato attraverso la pratica diretta.
Che si basa sulla pratica e non sulle conoscenze teoriche.

Etimologia di EMPIRISMO

Cantare è un fatto pratico, non si può imparare a cantare SENTENDO  PARLARE del canto, ne' si può insegnare Canto soltanto descrivendo  COME SI FA.

A cantare si impara cantando, in primis per imitazione di chi sa farlo bene - il MAESTRO - che tramite esempi diretti e fatti a regola d'arte illustra la miglior via all'Allievo.

...una scherzosa "lezione di canto" tra i boschi...

Questo implica che il MAESTRO, per dirsi tale, deve essere sicuramente bravo e saper usar bene il proprio strumento. Diffidate da chi parla troppo e da chi canta male.
Chi canta male non potrà mai farvi esempi corretti, e chi parla troppo probabilmente lo farà per mancanza di una vera preparazione pratica nell'arte del Canto.

Oltre che l'esperienza diretta, naturalmente, è necessaria anche una preparazione teorica e di buona conoscenza fisiologica del proprio strumento vocale e soprattutto coscienza nell'uso della respirazione, della mobilità laringea, dei passaggi di registro, di tecnica e stile.

Il bravo Maestro di Canto poi si avvarrà di un gergo proprio, spesso tramandato per generazioni e generazioni di Maestri.

Il linguaggio che si usa per spiegare i meccanismi di fonazione durante una lezione di canto, deve essere semplice e intuitivo; empirico anch'esso e comunque fatto di semplici parabole. Ecco perché si parla di MASCHERA piuttosto che di "consonanza" e di MORBIDEZZA DI GOLA piuttosto che di "uso di muscoli crico-aritenoidei" e simili. Troppo complicato partire dallo scientifico a tutti i costi per arrivare al Canto; per cantare bisogna farlo, praticamente, subito, e senza troppe inutili complicazioni. 


Riuscireste mai a immaginare la Callas o Corelli cantare pensando di muovere cricoidi e simili?

Seguendo la grande tradizione italiana del Canto Lirico e con il sistema "empirico" abbiamo prodotto per secoli in Italia e ancora lungo tutto il Novecento (con una tendenza però al calo qualitativo generale negli ultimi decenni del secolo scorso) moltissimi Cantanti meravigliosi, mentre invece oggi con tanta scienza, fatta passare in modo scontato per "esatta" in toto, il panorama, al di là di rare eccezioni, è mediamente desolante. A peggiorare la situazione abbiamo ormai anche certi foniatri che pur non avendo mai cantato vorrebbero insegnare a farlo ad altri, e dispensano elisir miracolosi con farmaci vari, mentre invece sarebbe molto più semplice imparare una buona Tecnica Vocale da un bravo Maestro.

Il Gruppo "Belcanto Italiano" intende riportare praticamente la Scuola italiana di Canto ai metodi tradizionali per ripristinare un sistema di studio e apprendimento dei secoli d'oro del Canto.


Ed ora per dirla con le parole del grande Tenore Lauri -  Volpi:
"Va notato che vari trattati di fonetica e di pedagogia vocale non s'accordano sul metodo di respirazione. (...) Tutti si diffondono sui particolari fisici e fisiologici e sulle nomenclature tecniche degli organi della respirazione, della fonazione e delle risonanze. Ma non v'è chi dia all'artista l'idea sintetica e costruttiva della tecnica vocale." 
Giacomo Lauri - Volpi - Misteri della voce umana, pag. 73


Più avanti parlando del diaframma e della cintura muscolare, Giacomo Lauri - Volpi scrive a pag. 77 e 78 sempre in "Misteri della voce umana": "E qui sorge un altro contrasto: quello delle opinioni, tra loro avverse, degli scienziati della voce. Ma il cantore deve prescindere da elucubrazioni analitiche e applicare l'opinione che nasce dall'esperienza viva del canto e dalle urgenze di problemi che talvolta si presentano improvvisi alla ribalta, nel pieno svolgimento dell'azione scenica e del canto."

Un cordiale saluto a tutti, M° Astrea Amaduzzi