Cari amici, oggi abbiamo il piacere di fare un regalo a tutti i Baritoni:
Alessandro Busti (1799-1859)
- Studio di canto per baritono (Napoli, Cottrau, 1874) -
Alessandro Busti, allievo del castrato Girolamo Crescentini, è
stato un tenore, maestro di canto e prolifico compositore italiano di lavori
sacri, così come di trattati, tra i quali "Studio di canto per baritono"
(1874).
Fu il creatore del ruolo del Duca
d'Alziras ne "La zingara" di Donizetti ed insegnante di canto al Real
Conservatorio di Napoli. Tra i suoi allievi: Alfonso Buonomo (compositore di
una decina di opere liriche), Gaetano Braga (compositore e violoncellista che
ai suoi scolari raccomandava, prima di prendere in mano il violoncello, di
studiare il "belcanto" per saper "ben cantare" sullo
strumento), Vincenzo Curti (pianista), Nicolò Gabrielli, Erennio Gammieri, così
come il famoso tenore Raffaele Mirate (il creatore del ruolo verdiano del Duca
di Mantova nella prima assoluta di "Rigoletto" del 1851) e il celebre
baritono Filippo Coletti (creatore di ruoli verdiani quali Gusmano nella "Alzira"
e di Francesco ne "I Masnadieri", come anche di Donizetti, Mercadante
e Pacini), uno dei tre baritoni principali dell'Ottocento, con Antonio
Tamburini e Giorgio Ronconi, antico modello di "Baritono verdiano". Verdi
revisionò il ruolo di Germont ne "La traviata" per Coletti, la cui
interpretazione ridefinì il ruolo così come è conosciuto oggigiorno.
Il Baritono Filippo Coletti |
Scrive Busti, proprio al principio
della prefazione a questa sua opera didattica, a motivazione di questa versione
per baritono, la seguente spiegazione: "La favorevole accoglienza fatta
alla mia Opera Didascalica di Canto già composta appositamente per gli alunni
del Real Collegio di Musica di Napoli, e le reiterate richieste avute perché,
trovandosi questa composta per voce di Soprano, lo fosse per tutte le voci, mi
hanno indotto a portare alcuni cambiamenti necessari all'uopo, e lo
Stabilimento Cottrau ne ha di già pubblicato la riduzione per tutte le sei
voci."
Più avanti, dichiarando il fine
di questo suo metodo, continua dicendo: "Lo scopo di quest'Opera è precipuamente quello di preparare l'allievo
nello studio del vocalizzo, assolutamente necessario per ben cantare.
Egli deve aver sicura la intonazione; e'l diligente Istitutore,
studiando i mezzi del medesimo, lo istituirà dapprima a ben mettere la voce sul
vero portamento di essa: non dovendo 'strisciare' come da molti si pratica,
poiché credono che tal sia il portar la voce. Deve altresì l'Istitutore porre
attenzione che l'allievo non isforzi i suoni, e giunga al pieno della voce
gradatamente.
Canti 'legato' e non stacchi i suoni, se non quando la frase lo
indicherà: e dovendosi tanto eseguire, non tralasci mai di portar la voce; ma,
spingendo leggermente il fiato, rendere il suono distinto, come se fosse
accentato.
Deve inoltre attendere al modo come adoperar bene la respirazione, cosa
principalissima e trascurata, per non renderla pesante, aspirata urtando la
gola. Finalmente badi a non ispezzare le frasi, nè le parole, ed i periodi di
un canto: come pure dar gradazione al colorito. Quante volte poi dovrà
l'allievo cantar con le parole, siano queste ben sillabate, con pronunzia
distinta e non affettata.
In ultimo gli deve far eseguire un corso completo di vocalizzo,
attendendosi a tal uopo alle composizioni pubblicate de' celebri Aprile,
Righini, Crescentini ed altri rinomati Maestri: istruendolo ben' anche nelle
diverse maniere di dire il Recitativo, e fargli cantar qualche pezzo classico,
per dargli una conoscenza della Musica de' celebri fondatori delle scuola di
Canto."
Analizzando la parte pratica
degli esercizi vocali del metodo di Busti, si nota immediatamente come egli (dopo
due sezioni preparatorie costituite da "elementi di lettura musicale"
e ottanta brevi esercizi di "divisione del tempo musicale" a voce
sola, nei quali esplora moltissime combinazioni ritmiche diverse) con il primo
esercizio vocale con accompagnamento di pianoforte, punti subito
all'acquisizione del LEGATO, come egli stesso dice: "Il primo esempio serve per mettere la voce legando un suono con
l'altro, col semituono che vi si troverà, nel modo ascendente e discendente."
Partendo dalla "messa di
voce" e dall'intervallo di 2nda egli arriva progressivamente addirittura
fino a quello di 15esima, con esercizi di preparazione all'esecuzione di tutti
gli intervalli!
Interessante come, per ogni
esercizio, l'autore indichi sempre in quali punti respirare, come egli stesso
precisa: "La intiera respirazione è
segnata con due virgolette ,, la metà con una ,".
Seguono i "Ristretti
esercizi di canto", da eseguirsi "sempre legato", che
prediligono il semitono, e l'esecuzione di tutti gli intervalli come di
sequenze d'estese scale diatoniche.
Corpo centrale del metodo di
Busti sono le successive "melodie facili e progressive" costituite da
33 Melodie per baritono con accompagnamento di pianoforte, alle quali seguono "Sei
Melodie per esercitarsi sugli abbellimenti del canto": "Esercizio pel gruppetto, per
l'Appoggiatura, Esercizio per l'Acciaccatura, Esercizio pel modo sincopato,
Esercizio pel Trillo, Esercizio per Terzine e Sestine", più 5
vocalizzi accompagnati, da eseguirsi "sempre legato", titolati
"Breve esercizio giornaliero per baritono" le cui finalità di studio vengono
così descritte: "un piccolo saggio
di canto maestoso e vibrato pel canto declamato, onde ben mettere la voce,
sostenerne il suono, e svilupparne con gradazione il colorito."
E ancora: "Per l'assiduo esercizio indispensabile al
cantante, affin di rendere sempre più pieghevole e di sicura intonazione la sua
voce e di ben regolare la respirazione, presento qui poche Melodie, con che lo
studioso, tutti i giorni, dopo la scala diatonica non misurata potrà esercitarsi
su le grazie del canto, evitando così la noia dello studio sterile uso a
praticarsi. Queste Melodie potranno eseguirsi o per parte isolatamente o
interamente, facendo ben attenzione ai movimenti ed a tutti i segni così pel
colorito come per la respirazione."
A concludere quest'opera
didattica di Busti troviamo otto "Melodie per la voce di baritono, scritte
espressamente e dedicate all'egregio artista Filippo Coletti dal suo Maestro
Alessandro Busti", divise in quattro iniziali e quattro "di perfezionamento",
che, toccando tonalità diverse, riassumono un po' tutte le possibilità date
alla voce di baritono, alternando tempi lenti a veloci, con diversi tipi di
ornamentazioni e colorature, agilità di terzine e quartine, così come varietà
di stile e carattere, di ritmi e di dinamiche (dal ppp al ff) richieste
all'esecutore, nell'ambito di una estensione totale di dodicesima, procedente
dal si bemolle basso al fa bequadro acuto. Come lui scrive: "Gli esempi di perfezionamento servono per
rendere più sicuro l'allievo nella giustezza del fraseggiare e dell'accentare."
esempi musicali;
- Aria di Gusmano dalla "Alzira" di Verdi
- Aria di Francesco da "I masnadieri" di Verdi
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Buono studio a tutti i Baritoni!
M° Astrea Amaduzzi, M° Mattia Peli
Docenti di Belcanto Italiano ®
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