venerdì 8 ottobre 2021

Introduzione alla tecnica della "messa di voce" (<>) nel canto lirico

Cari studenti di canto ed amici di Belcanto Italiano, in questa prima parte del nostro documentario, vi introdurremo nel mondo della "messa di voce" e del suo studio, sulla base delle indicazioni lasciate nei secoli passati da Mancini, Delle Sedie (E-O-A-O-E) e Viñas (I-U-O-U-I): un esercizio tecnico fondamentale per la gestione del fiato e della voce lirica, ma anche un 'effetto' vocale ed espressivo da applicare poi - ove richiesto e possibile - all'interno del vasto repertorio lirico che va dal Seicento al Novecento. Buona visione!

Introduzione alla "messa di voce" (<>) [Parte I] - Mattia Peli, Sala della Musica di Controvento A.P.S.-Ass. "Beniamino Gigli" di Recanati, 11 aprile 2021 (Esempi vocali tratti da performance concertistiche del soprano Astrea Amaduzzi in duo col M° Mattia Peli al pianoforte)

1. MANCINI
"(...) La bocca nell'intraprendere la nota dev'essere appena aperta, giovando moltissimo per far uscire la voce nel principio con dolcezza, per poi graduatamente rinforzarla, con aprire la bocca sino a quel segno prescritto dall'arte."

(da: Riflessioni pratiche sul canto figurato di Giambattista Mancini maestro di canto nell'Imperial Corte di Vienna, Accademico Filarmonico - Rivedute, corrette, ed aumentate. Terza edizione, Milano 1778)

2. DELLE SEDIE
"Ritenuto che la pressione dell'aria è per il "forte" più vigorosa, si dovrà nel Decrescendo diminuirla leggermente.
Per facilitare l'esecuzione del Decrescendo, s'impiegheranno le vocali intermedie (...) procurando evitare un cambiamento troppo manifesto nella posizione delle labbra durante il passaggio da A largo ad A stretto, O stretto ed E; ciò allo scopo di possibilmente unir fra loro i varii timbri.
Il metodo adoperato per ottenere il Decrescendo dovrà essere invertito (...)"

(da: Enrico delle Sedie - "Arte e fisiologia del canto" - Milano, Ricordi 1876)

3. VIGNAS
"(...) a tal discepolo si rompe la voce entrando nel pianissimo pronunciando A; non importa, escludiamola; non bisogna scoraggiarsi; invece di A useremo la O molto chiara e rotonda. Ma non appena ha termine la padronanza della voce forte, e man mano che andiamo a diminuire il suono, trasformeremo la O molto fluidamente e con una gradazione perfetta, quasi impercettibile, in U. Quindi, per entrare nel falsetto, sarà necessario un altro cambiamento, cioè: si passerà dalla U a I.
Questa serie di vocali combinate eviterà nella laringe ribelle il pericolo che, smorzato, il suono cada nella glottide, soffocandosi in essa. Al contrario, ci darà facilità ad ottenere la voce sempre maggiormente avanti, fino a morire sulle labbra, "a fior di labbro", secondo l'espressione usata nella scuola antica."

(da: Francisco Viñas - "El arte del canto. Datos históricos, consejos y normas para educar la voz" - Barcelona: Salvat Editores, 1932) 

--> N.B. Sia Delle Sedie che Viñas potrebbero aver tenuto presente il punto in cui Nathan (allievo di Domenico Corri, un allievo di Porpora il quale fu maestro di celebri castrati quali Farinelli e Caffarelli) in riferimento al crescendo nella 'messa di voce' consiglia un cambiamento vocalico:

"The Tyro (student) having thus far satisfied his ear in distinguishing the feigned voice from the falsetto, should endeavor to blend those two qualities of tone by commencing with his falsetto upon any given sound, and whilst in the act of prolonging that sound, change the vowel without taking a breath, as [e-a] or [u-a] this will decidedly effect the desired union; which having been accomplished, the next object must be that of uniting the feigned voice with the Voce di petto."

(in: Isaac Nathan - MUSURGIA VOCALIS - Chapter VI - "An essay on the qualities, capabilities, and management of the human voice", 1836)


Ed ecco la seconda parte del nostro documentario, ad introduzione del mondo della "messa di voce" e del suo apprendimento, sulla base delle indicazioni, già citate e illustrate concretamente nel primo video, lasciate nei secoli passati da Mancini, Delle Sedie (E-O-A-O-E) e Viñas (I-U-O-U-I), gli ultimi due probabilmente influenzati da Nathan, un allievo di Corri, allievo di Porpora (E-A, U-A):
un esercizio tecnico fondamentale da non affrontare troppo tardi nel percorso di studio del canto lirico; Rossini, assieme a molti altri che hanno lasciato in eredità al mondo raccolte di vocalizzi, manuali, trattati, etc., lo poneva addirittura all'inizio dei suoi "Gorgheggi e Solfeggi", proprio come primo esercizio per allenarsi nell'impegnativa quanto affascinante disciplina che è l'Arte del Bel Canto. Buona riflessione ed approfondimento pratico a tutti!

Introduzione alla "messa di voce" (<>) [Parte II] - Mattia Peli, Sala della Musica di Controvento A.P.S.-Ass. "Beniamino Gigli" di Recanati, 11 aprile 2021 (Esempi vocali tratti da performance concertistiche del soprano Astrea Amaduzzi in duo col M° Mattia Peli al pianoforte)


Per maggiori approfondimenti, rimandiamo al nostro articolo, ampiamente corredato di citazioni da trattati di secoli diversi e di registrazioni con esempi di 'messe di voce' eseguite da celebri cantanti lirici del passato: "LA MESSA DI VOCE DALLA TEORIA ALLA PRATICA" che trovate a questo link --> http://belcantoitaliano.blogspot.com/2020/04/la-messa-di-voce-dalla-teoria-alla.html

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